Regi Lagni, Asi vuole abbattere alberi: protesta l’Archeoclub

di Redazione
Regi LagniMARCIANISE. Lunedì 12 gennaio si terrà la conferenza dei
servizi (indetta dalla Provincia di Caserta) per approvare definitivamente il
Piano Regolatore del Consorzio per le Aree di Sviluppo Industriale della
Provincia di Caserta.

Per consentire l’ampliamento delle aree edificabili, il Piano
prevede la possibilità di abbattimento di alberi storici lungo i Regi Lagni,
l’eliminazione della fascia di rispetto stabilita dall’Art. 142 del D.L.
42/2004 (ex Legge Galasso) e, addirittura, la copertura del Regi Lagni.

Infatti,
l’art. 15 della Normativa Tecnica d’Attuazione di detto Piano Regolatore ASI (esigenze
di natura ambientale) recita testualmente: “E’
stabilito vincolo di conservazione dei filari di alberi e delle piante di alto
fusto esistenti. Per ogni albero che si dovesse abbattere per imprescindibili
esigenze del progetto tecnico dell’intervento dovranno essere piantati 2 nuovi alberi da segnalare nel progetto
stesso. I canali e corpi idrici esistenti (canale Agnena, Regi Lagni, ecc.), in
uno agli argini ed alle fasce di rispetto, vanno conservati, salvo diversa
determinazione dell’Organo gestore degli stessi. L’edificazione è consentita ad
una distanza non inferiore del canale stesso misurata sui relativi cigli. Eventuali
esigenza di copertura e di ristrutturazione connesse alla realizzazione
dell’intervento vanno soddisfatte garantendo il regime idraulico e igienico e
il decorso delle falde con opportune opere tecniche speciali”.

Per il
presidente dell’Archeoclub di Marcianise, Francesco
Delli Paoli
, e il responsabile del comitato tecnico-scientifico, Pasquale Fecondo, il Piano Regolatore
dell’Asi “si muove in palese contrasto
con le norme di tutela del paesaggio, ignorando completamente sia l’art. 142
del D.L. n. 42/2004, che tutela le aree comprese in una fascia di 150 metri dalle sponde
dei canali, sia l’allegato B al Piano Territoriale Regionale, che aumenta a mille
metri la fascia di rispetto dai Regi Lagni. Inoltre, la riduzione della fascia
di rispetto comprenderebbe anche l’area a sud dei Regi Lagni (Aversa nord),
considerata ‘zona d’interesse archeologico’ e non prenderebbe in considerazione
la cartografia allegata al P.T.R., che indica l’area adiacente ai Regi Lagni a ‘rischio
da alluvionamento”.

Pertanto, il Consiglio Direttivo della sede di
Marcianise dell’Archeoclub d’Italia, nell’ambito della propria attività di
tutela e valorizzazione del patrimonio storico, archeologico e culturale del
territorio, in una lettera inviata al direttore regionale per i beni culturali Pio Baldi, all’assessore regionale alle
Politiche del territorio, Gabriella
Cundari
, e alla commissione straordinaria che governa il Comune di
Marcianise, chiede di “mettere in atto
tutte quelle misure che tendano a salvaguardare quella grandiosa e storica
opera d’ingegneria idraulica, avviata all’inizio del XVII secolo, che permise
il riequilibrio idraulico di una vasta area agricola, resa paludosa dalle
continue esondazioni del Clanio”.

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