Napoli, consiglio comunale tra proteste e striscioni

di Angela Oliva

Rosa Russo IervolinoNAPOLI. Urla, striscioni e slogan di protesta hanno caratterizzato la prima seduta del consiglio comunale dopo il rimpasto di giunta varato dal sindaco Rosa Russo Iervolino.

Dentro e fuori la Sala dei Baroni i manifestanti inneggiano all’abbandono delle cariche istituzionali sia per la Iervolino che per il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Nei pressi del Maschio Angioino sono stati allestiti dei gazebo e i manifestanti hanno creato dei salvadanai a forma di tapiri riportanti la scritta: Bassolino e Iervolino, omaggio dell’associazione Noiconsumatori”. “Il comune ci ha tolto la dignità”, “O si cambia Napoli o si muore” e “Liberiamo Napoli”, queste sono solo alcune delle frasi che erano scritte sui tanti striscioni esposti per l’occasione.

Anche all’interno della sala la tensione era altissima tanto che la seduta è stata sospesa per circa dieci minuti poiché il discorso proteste durante la seduta del Consiglio Comunaledel sindaco Iervolino è stato interrotto più volte da urla tipo: “A casa”, “Buffoni” e “Vergogna”. A protestare, questa mattina, anche i giornalisti della carta stampata che hanno abbandonato la postazione riservata alla stampa per accomodarsi nello spazio riservato al pubblico. La protesta, come ha spiegato il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, è nata dalla disposizione dell’amministrazione comunale napoletana a non avere alcun rapporto con i giornalisti.

La Iervolino, durante il suo intervento, ha ribadito di aver fatto il possibile per la sua città, nonostante i numerosi problemi: “Ho seguito una linea di equilibrio che può non piacere ma che è istituzionalmente e politicamente corretta. Questa nuova giunta è sostanzialmente diversa da quella nata dopo le elezioni. E’ una giunta composta da persone di esperienza e di qualità sulle quali nessuno ha avuto la possibilità di sollevare obiezioni o riserve. Senza naturalmente voler soffocare il dibattito sulle idee e sui programmi, la giunta parlerà soprattutto di qualcosa di già compiuto da annunciare, aiutando la stampa a trascurare l’inutile gossip politico per dare più spazio alle idee, ai problemi reali ed alle realizzazioni concrete.

Sul futuro dell’amministrazione

– aggiunge la Iervolino – comunale di Napoli si è aperta un discussione strumentale perché si sono scaricate su di essa tensioni che riguardano in realtà altri organi istituzionali, tensioni fra i partiti della maggioranza e tensioni interne al mio stesso partito. Ho cercato di conciliare al meglio il rispetto per questo dibattito con l’autonomia che la legge gli impone e con la necessità di non far mancare il governo alla città in un momento certamente non facile non solo per Napoli, ma per tutto il Paese.

Per quanto riguarda – afferma il sindaco di Napoli – il caso dell’imprenditore Romeo, il Comune di Napoli compierà una puntuale ed accurata rivisitazione del contratto in essere con la società Romeo per la manutenzione degli immobili comunali al fine di verificare ogni eventuale ipotesi migliorativa giuridicamente possibile.

La mia Napoli non è affatto ferma, in preda alla malavita. E’ una città onesta, dai sentimenti nobili: una città non in declino, dunque, ed è per questa ragione che ho deciso di restare al suo posto. Rifiuto con fermezza l’immagine di Napoli che anche sulle tv straniere è stata presentata – ha detto – una città ferma, senza punti vitali, nella quale regna il disordine e la malavita la fa da padrone, una città senza possibilità di riscatto. No, Napoli non è così – conclude la Iervolino – la Napoli onesta esiste davvero. Consolidiamola e facciamola emergere. Non c’è enfasi nelle mie parole, ci credo davvero, ecco perché sono rimasta, superando critiche, cattiverie ingiuste, facendo semplicemente il mio dovere”.

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