Inizia l’era delle responsabilità di Barack Obama

di Angela Oliva

Il giurmaneto di Barack ObamaMartedì 20 gennaio il nuovo presidente Barack Obama ha giurato fedeltà agli Stati Uniti d’America.

Il passaggio del testimone tra Obama e George W. Bush ha sentenziato l’inizio di una nuova era per l’America: l’era delle responsabilità come ha sottolineato nel suo discorso il neo presidente. Uno sguardo al futuro a quella che sarà l’ideologia Obama, lontana da quella che l’ha preceduto e molto vicina al sogno di Martin Luther King. Il futuro, quello immediato, è fatto di sfide importanti, nessuna promessa che poi risulterà impacchettata per l’occasione, quindi, ma soltanto la parola di un presidente che annuncia che da oggi “comincia il tempo di fare le scelte difficili”. E il “Yes, we can” stra-ripetuto durante la campagna elettorale, ma mai pronunciato nel discorso ufficiale, assomiglia sempre di più a “I have a dream”.

Obama chiama e l’America risponde: due milioni di persone giunte, nonostante il freddo polare, a Washington che Barack vuole sentire vicino e scende dall’auto per guardarle negli occhi. La folla lo applaude e lo sostiene anche quando si incespica nella frase del giuramento che lo rende ancora di più il presidente del popolo americano. Ma poi dopo aver giurato ripetendo la formula pronunciata dal presidente della Corte Suprema John Roberts, le migliaia di bandierine sventolano in aria, urla di gioia e pianti di commozione accolgono il 44esimo presidente degli Stati Uniti.

Tutto il mondo ha seguito l’investitura di Barack Obama e da tutto il mondo sono arrivati gli auguri per il neo presidente americano.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato: Ci sono tutte le condizioni perché l’Europa possa sentirsi in sintonia con la nuova amministrazione americana in tutti i sensi, in modo particolare nel far fronte alle sfide che questa crisi mondiale implica per tutti. Ho ascoltato il discorso con grande emozione. Per chi come me, appartenendo ad una generazione molto diversa da quella di Barack Obama, ha vissuto più di 50 anni nella politica e nelle Istituzioni, il discorso di oggi e’ stato un segno di straordinario e incoraggiamento e fiducia nell’avvenire della politica”.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera ad Obama per fargli gli auguri e sottolineare il rapporto di cooperazione tra Italia e America perché, scrive il premier, “quello che bisogna fare e’ mandare gli auguri più affettuosi e cordiali affinché possa essere all’altezza delle aspettative non solo degli americani ma di tutto il mondo”.

E’ un momento molto emozionante. L’inizio di una stagione nuova che cambierà il corso della storia. – ha detto il segretario del Partito democratico Walter VeltroniLa parte più innovativa del discorso di Obama è il richiamo alla responsabilità, l’idea di una società solidale in cui ciascuno è parte di una rete più grande. Questa è l’anima più profonda del pensiero americano”.

Il presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Durao Barroso ha invitato Obama a rafforzare il rapporto tra Europa e America: “Mentre il presidente Obama inizia il suo storico mandato esorto l’Europa e gli Stati Uniti d’America ad approfondire ulteriormente i legami p er unire gli sforzi nel coinvolgere gli altri contro le grandi sfide del nostro tempo. Dobbiamo promuovere insieme una rinnovata politica di impegno globale. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea dovrebbero riconoscere la loro interdipendenza e la necessità di apertura, lavorando allo stesso tempo per plasmare risposte multilaterali alle sfide globali. Personalmente – conclude – ritengo che l’elezione del presidente Obama sia stata una svolta per l’America. Essa può essere ora anche un’importante svolta per il resto del mondo”.

“Un nuovo capitolo nella storia americana e del mondo. – ha affermato il premier britannico Gordon BrownE’ un uomo di grande visione e motivazione morale, non solo il primo presidente nero”.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha inviato Obama a raccogliere insieme le sfide: “La Francia è decisa a lavorare fianco a fianco con l’America, sua amica e alleata, per raccogliere insieme le immense sfide alle quali il nostro mondo si trova oggi di fronte”.

Maggiore cooperazione anche con la Germania, questo quanto auspica la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Mi auguro che la nostra cooperazione sia caratterizzata da un rapporto di reciproco ascolto, consapevoli del fatto che un solo Paese non può risolvere i problemi del mondo, ma solo insieme”.

Si aprono nuovi spiragli anche dalla Spagna che non ha mai nascosto la poca simpatia per alcune decisioni di George W. Bush. Re Juan Carlos ha inviato un messaggio di auguri al nuovo presidente americano e il premier socialista José Luis Zapatero ha dal canto suo definito “molto positivo” il discorso di investitura, esprimendo anche “grande speranza e fiducia”.

Dal Medioriente arrivano gli auguri del premier israeliano Ehud Olmert che si è congratulato “con l’America per la sua democrazia e col presidente Obama che entra oggi in carica. Sono convinto che gli stretti e intimi rapporti tra Israele e Stati Uniti si rafforzeranno”.

Aspetta un primo passo di Obama, invece, l’Iran perchè, come ha affermato il Ministro degli Esteri Mauchehr Mottaki, sarebbe inutile fare i soliti auguri di rito.

“Nessuno si faccia illusioni, stiamo parlando dell’impero americano. Speriamo comunque che il presidente Obama abbia con l’America Latina un nuovo approccio”, ha commentato il presidente venezuelano Hugo Chavez.

La presidente del Cile Michelle Bachelet ha detto che il nuovo presidente dovrà affrontare “sfide enormi” mentre la sua collega argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha auspicato che l’era Obama “possa aprire una nuova tappa nel dialogo tra gli Stati Uniti e l’America Latina”.

Anche Nelson Mandela, eroe della lotta alla segregazione razziale in Sudafrica, ha salutato l’elezione del primo nero alla presidenza degli Stati Uniti affermando che quella di Obama è una “nuova voce di speranza per il mondo”.

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