Camorra, sfugge alla cattura il boss Setola. Arrestata la moglie

di Redazione

Giuseppe Setola e la moglie Stefania MartinelliCASERTA. Giuseppe Setola, il superlatitante ritenuto il capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, è sfuggito alla cattura all’alba di stamani. video

Si nascondeva poco distante da Casal di Principe, a Trentola Ducenta, dove le forze dell’ordine hanno bloccato la moglie Stefania Martinelli, 30 anni,arrestata, dopo un lungo interrogatorio, daicarabinieri del Gruppo di Aversa e del comando provinciale di Casertacon l’accusa di concorso in detenzione e ricettazione di arma e munizioni. Nel covo del marito, infatti, è stata trovata una pistola con alcune cartucce.

Il nascondiglio è situato nelle immediate vicinanze dell’Istituto “Cottolengo” di Trentola Ducenta, in un’abitazione all’angolo tra via Nuova Cottolengo e via Vecchia Cottolengo, in pieno centro storico. Il fabbricato, composto da un cortiletto e da due casolari, uno completamente abbandonato, l’altro che era abitato dal boss,pare che risultasse in disusoda alcuni mesi. Un letto con rete fatta di doghe in legno, un armadietto con delle camicie, un crocifisso al capezzale e un comodino con sopra lattine di coca cola edue libri:uno di Papa Wojtyla (“Alzatevi, andiamo”), conall’interno una dedica dalla firma però non leggibile,e uno della giornalista de Il Mattino Rosaria Capacchione, che tratta della camorra nel casertano.

Secondo le prime ricostruzioni, Setola, all’arrivo dei carabinieri, intervenuti dopo una segnalazione, è riuscito a scappare attraverso un cunicolo, nascosto sotto il letto,che dal nascondiglio porta alle fognature della città. Proprio attraverso le fogne, il boss e gli altri due fiancheggiatori hanno attraversato buona parte della città, raggiungendo il confine con Aversa, nelle vicinanze di una cioccolateria. Fuoriusciti dal tombino, hanno bloccato un’autovettura, un’Alfa 147 di colore verde, guidata da una donna, dandosi alla fuga e facendo perdere le proprie tracce. L’auto rapinata è stata ritrovata nel pomeriggio nei pressi di Lago Patria, sul litorale domizio. Non si esclude che siano arrivati altri fiancheggiatori che hanno fatto salire il boss su un’altra vettura portandolo in un nuovo rifugio.

Nel cortile del nascondiglio, i carabinieri hanno sequestrato una Mini Cooper di colore grigio scuro e una Toyota Yaris di colore blu, entrambe poste sotto sequestro. Sul posto sono intervenuti anche i subacquei dei carabinieri, che hanno setacciato le fognature, senza però trovare alcuna traccia di Setola e dei suoi “guaglioni”.

Un episodio che conferma le ottime “amicizie” che il boss ha nella città di Trentola Ducenta. Alla fine dello scorso novembre, in via Nunziale Sant’Antonio, nelle vicinanze di un distributore e di una scuola, proprio nella zona dove oggi Setola è “sbucato” dalle fogne, fu sequestrato un appartamento al quarto piano di una palazzina in costruzione, dove si ritenne avesse trovato rifugio.

Ancora prima, alla fine di ottobre, fu scoperto un altro presunto nascondiglio in alcuni locali a piano terra di via Santa Monica, che qualche mese prima ospitavano una sala giochi.

Il 12 dicembre ci fu poi un agguato in via Caravaggio e via Alfieri, dove alcuni sicari esplosero 110 colpi d’arma da fuoco. I loro obiettivi erano dei parenti di alcuni camorristi, ma ferirono per sbaglio, non gravemente, una signora che era in cucina e che non c’entrava nulla né con l’attentato né con gli ambienti criminali.

Diversi, infine, i suoi fiancheggiatori trentolesi arrestati negli ultimi mesi.

Giuseppe Setolaè uno dei trenta latitanti “di massima pericolosità facenti parte del programma speciale di ricerca selezionati dal gruppo intervento interforze”, si legge sulla pagina web del ministero dell’Interno.

Sua moglie, Stefania Martinelli, alla fine dello scorso novembre si era allontanata dalla sua abitazione a Casal di Principe, si pensava ad una fuga mentre invece si era soltanto trasferita a casa di alcuni parenti. La donna, che finora era libera, senza alcun obbligo di dimora, è anche indagata in un procedimento penale per il tentato omicidio di un imprenditore che subì un attentato a Casal di Principe nel 2000.

Il nascondiglio di Setola (12.01.09)

L’interno dell’abitazione (12.01.09)

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