Alitalia: via libera del cda Air France, ma Lufthansa resta in gioco

di Antonio Taglialatela
Alitalia: ok da Air FranceROMA. Il cda dell’Air France dà il via libera all’accordo con Alitalia per rilevare una quota del 25 per cento della nuova compagnia e diventarne così il partner straniero.

Lo si apprende dall’Adnkronos. Nonostante l’intesa tra Cai e la compagnia franco-olandese sembri molto vicina, Lufthansa vuole tentare l’ultimo assalto. “Finora non abbiamo presentato alcuna offerta per Alitalia, ma questo non significa che non possiamo ancora farlo. La possibilità di presentare in futuro un’offerta per la compagnia aerea italiana c’è ancora. Non siamo fuori dalla competizione”, afferma la portavoce di Lufthansa Claudia Lange, che punta sul sostegno del cosiddetto “partito del Nord”, capeggiato dalla Lega, che non vede di buon occhio la scelta di Air France poiché, a suo avviso, penalizzerebbe lo scalo milanese di Malpensa.

Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, cerca di rassicurare sui diritti di volo, affermando che si può riaprire una rinegoziazione. Ma il presidente dell’Enac, Vito Reggio, questo risulterebbe complicato: “Gli accordi bilaterali già in vigore – spiega – prevedono dei diritti reciproci tra Alitalia e le compagnie estere, rinegoziare questi trattati è un procedimento lungo, e non dimentichiamo che noi siamo negoziatori per conto dell’Europa, che è un cielo unico”.

Sulla trattativa con i francesi c’è stato un incontro tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro delle riforme e leader della Lega, Umberto Bossi. “È una stupidaggine fare l’accordo con i francesi che chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi”, aveva detto Bossi prima del vertice a Palazzo Grazioli, dove il senatur ha ottenuto le rassicurazioni sull’aeroporto lombardo.

E sulla vicenda è tornato a parlare anche l’ex premier Romano Prodi, che l’ha definita una “svendita umiliante”, invitando a confrontare le cifre delle offerte Air France fatte all’esecutivo Prodi e a quello attuale, tramite Cai. “L’accordo raggiunto da Air France con il governo Prodi – ha spiegato il Professore attraverso una sua parlamentare portavoce – prevedeva il pagamento di un miliardo di euro con l’impegno di assumersi tutti i debiti della compagnia di bandiera. Senza dimenticare gli altri 5 miliardi tra investimenti e aumento di capitale nella fase successiva alla vendita. Con l’accordo attuale, invece, gli italiani si ritroveranno sulle spalle 2 miliardi di debiti e il pagamento degli ammortizzatori sociali per i 5 mila dipendenti in esubero”.

Critiche anche dai vertici dell’opposizione: “È paradossale che sulla vicenda Alitalia la Lega fino a pochi giorni fa abbia appoggiato la cordata Cai mentre oggi la critica”, dichiara Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc. “La questione – prosegue – non riguarda solo Malpensa, ma tutti gli aeroporti italiani e soprattutto quelli del sud che si sono visti tagliare numerosi collegamenti. Peraltro l’operazione è costata agli italiani 3 miliardi di euro e 7 mila cassintegrati. Siamo di fronte ad una vicenda disastrosa che il Governo deve venire a spiegare in Parlamento”.

“Siamo sconcertati – afferma il segretario del Pd Walter Veltronie lo sconcerto conferma le critiche che abbiamo avanzato da tempo al governo per la gestione della vicenda. Il governo Prodi aveva individuato Air France come possibile acquirente di Alitalia e si era profilata un’intesa che avrebbe portato il nostro Paese a far parte di un gruppo che ha un ruolo strategico. Questa procedura era stata fatta nel rispetto delle regole e prevedeva le necessarie risorse per l’acquisto di Alitalia da parte di Air France. Si è fatta però una scelta diversa in nome dell’italianità e si sono caricati sulle spalle degli italiani diversi miliardi di euro ed ora si è arrivati ad una soluzione che ci fa dire che il governo Berlusconi ha svenduto Alitalia”.

Ma la replica di Berlusconi non fa attendere: “La nostra è un’operazione molto positiva, sarebbe stata invece fallimentare la scelta di svendere Alitalia ad Air France così come stava per fare il precedente governo”.

Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera ed esponente del Pdl, aggiunge: “La propaganda spicciola che l’opposizione sta facendo sulla vicenda Alitalia è in sintomo della debolezza politica e della confusione che regna dalle parti di Pd e Idv. Se oggi la compagnia di bandiera è una società in grado di guardare con fiducia al futuro e di scegliere liberamente il proprio partner internazionale e’ solo merito del governo Berlusconi”. “Capiamo l’imbarazzo dell’opposizione – aggiunge Lupi – che ha sempre remato contro Alitalia, prima quando era al governo, cercando di svenderla, non riuscendoci, ai francesi, e poi, in campagna elettorale, negando in maniera pregiudiziale qualsiasi possibilità di darle un progetto industriale. Ma questo non può essere però motivo per generare quelle polemiche che non servono al Paese”. “Quanto poi, – conclude Lupi – alla questione di Malpensa, non c’è niente di più chiaro: l’aeroporto milanese è un hub internazionale, un investimento strategico per una grande compagnia come la nuova Alitalia e per questo siamo certi non verrà assolutamente penalizzato”.

Intanto, all’aeroporto di Fiumicino è in corso una nuova assemblea dei lavoratori Alitalia, che sta provocando alcuni ritardi di voli. L’assemblea riguarda gli addetti alle attività di manutenzione ed è stata indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti per protestare contro le “numerose situazioni di violazione degli accordi da parte di Cai”. Limitati per ora gli effetti sull’operatività dei voli: si segnalano solo alcuni ritardi e soppressioni.

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