5 gennaio 1895, degradato Alfred Dreyfus

di Redazione

Alfred Dreyfus Accadde Oggi. Alfred Dreyfus è un ufficiale di artiglieria dell’esercito francese, di origini ebreo-alsaziane. Viene arrestato il 13 ottobre del 1894 con l’accusa infamante di spionaggio a favore della Prussia.

Subisce un processo che si tiene dal 19 al 22 dicembre dello stesso anno e il 5 gennaio del 1895 viene degradato nel cortile della Scuola Militare. Nonostante la sua dichiarazione di innocenza viene degradato e gli viene spezzata la spada. Il caso, anche per il fatto che l’ufficiale è conosciuto per la sua bontà d’animo ed il suo patriottismo, desta molto scalpore, tanto che nel 1896 il colonnello Georges Piquart, nuovo Capo dell’ufficio informazioni allo Stato Maggiore, riapre il caso, depositando una relazione sui fatti, dimostrando che Dreyfus era innocente ed accusando il maggiore Ferdinando Walsin Esterhazy, un nobile pieno di debiti.

Per tutta risposta Piquard viene deposto dall’incarico e spedito in zona di guerra. I collegamenti di Piquart gli consentiranno comunque di avvertire il vice-presidente del Senato di Francia Auguste Scheurer-Kestner e lo scrittore ebreo Bernard Lazar, grande amico di Dreyfus. Partì una campagna stampa come mai vista prima in Francia. Resterà nella storia la celebre prima pagina a tutto tondo scritta da Emile Zola a favore di Dreyfus intitolata J’accuse !, apparsa sul giornale L’Aurore.

Allora lo Stato Maggiore arrestò Piquard, portò Emile Zola davanti ad un tribunale per vilipendio allo Stato e alle Forze Armate e scatenò sui giornali vicini al potere una campagna stampa contro ebrei, liberali e democratici di Francia, senza dubbio alcuno l’affaire Dreyfus era solo una goccia che faceva traboccare un vaso già troppo pieno.

Ma i colpi di scena non finiscono visto che il maggiore Ferdinand Walsin-Esterhazy nel 1898, dopo essere stato allontanato dall’Esercito per altri problemi che nel frattempo aveva aggiunto, confessa di aver contraffatto una serie di documenti per ordini superiori, una analoga confessione arriva anche dal colonnello Hubert J.Henry, che subito dopo si suicida.

Si riapre il processo Dreyfus, stavolta arriva una condanna a 10 anni con una salomonica sentenza di “tradimento con attenuanti”, una formula chiara per affermare che Dreyfus era innocente, ma che lo Stato Maggiore lo voleva colpevole. Scende in campo il Presidente del Consiglio che prega Dreyfus di presentare una domanda di grazia, che fosse in grado di “ripulire” l’intera vicenda ormai diventata una patata troppo bollente nelle mani di tutti.

Dreyfus acconsentì e nel 1899, dopo ben quattro anni passati sull’isola del Diavolo nella Guiana Francese, di palesi ingiustizie viene graziato dal Presidente della Repubblica, Emile Loubet, ottenendo però la completa riabilitazione solo nel 1906. Nel 1907 uscirà dall’esercito, ma poi parteciperà alla Prima Guerra Mondiale dove diventerà colonnello. Emil Zola morirà nel 1902, per esalazione di ossido di carbonio, probabilmente una manomissione alla canna fumaria del suo camino, collegata all’affaire Dreyfus.

Nel corso dello spostamento delle ceneri di Zola al Pantheon, Dreyfus viene colpito da un colpo di pistola, rimane solo ferito, morirà nel 1935 in Germania.

L’affaire Defruys sarà senza dubbio alcuno il primo grosso caso di vera e propria guerra tra poteri forti, che la stampa porterà a piena luce all’opinione pubblica. Un Watergate ante-litteram.

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