30 gennaio 1948, assassinato Gandhi

di Redazione

Mahatma GandhiAccadde Oggi. Mahatma Gandhi, capo spirituale dell’India, passeggia con le pronipoti Abha e Manu in giardino, si avvia alla preghiera delle cinque del pomeriggio, come è solito fare da anni, è il 30 gennaio del 1948.

Lo affronta Mahasabha Godse, un estremista indù, tra le mani ha una pistola. Prima di sparare saluta Ghandi, piegandosi in due in segno di riconoscenza, poi spara tre colpi che uccidono forse l’uomo più importante di questa nazione. Cerca di sfuggire, poi si ferma e si lascia arrestare dalla polizia. Dopo un anno comincia il suo processo che si chiude con la condanna a morte che avverrà l’8 novembre del 1949. Contro tale pena si schierano proprio i seguaci di Ghandi e non poteva essere che così. Una vita passata a realizzare l’indipendenza dell’India, una forte idea democratica e socialista di questa indipendenza che portava avanti il “diritto alla resistenza” ma aborriva il diritto alla “guerra giusta”. Questo, in poche parole, il lavoro instancabile di uno dei più grandi non violenti del nostro tempo.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico