Accadde Oggi. Mahatma Gandhi, capo spirituale dellIndia, passeggia con le pronipoti Abha e Manu in giardino, si avvia alla preghiera delle cinque del pomeriggio, come è solito fare da anni, è il 30 gennaio del 1948.
Lo affronta Mahasabha Godse, un estremista indù, tra le mani ha una pistola. Prima di sparare saluta Ghandi, piegandosi in due in segno di riconoscenza, poi spara tre colpi che uccidono forse luomo più importante di questa nazione. Cerca di sfuggire, poi si ferma e si lascia arrestare dalla polizia. Dopo un anno comincia il suo processo che si chiude con la condanna a morte che avverrà l8 novembre del 1949. Contro tale pena si schierano proprio i seguaci di Ghandi e non poteva essere che così. Una vita passata a realizzare lindipendenza dellIndia, una forte idea democratica e socialista di questa indipendenza che portava avanti il diritto alla resistenza ma aborriva il diritto alla guerra giusta. Questo, in poche parole, il lavoro instancabile di uno dei più grandi non violenti del nostro tempo.