Israele e Hamas respingono il piano Onu

di Antonio Taglialatela

Continuano gli scontri a GazaGAZA. Il governo israeliano e Hamas non tengono conto dell’invito dell’Onu a cessare il fuoco nella Striscia di Gaza.

“L’esercito continuerà ad agire per difendere i civili israeliani e realizzerà gli obiettivi affidatigli in questa operazione”, afferma il premier israeliano Ehud Olmert, per il quale il documento delle Nazioni Unite “non funziona” ed è “irrealizzabile” poiché “non sarà accettato dalle organizzazioni assassine e terroristiche palestinesi”. E aggiunge: “Israele non è mai stata d’accordo su alcuna influenza dall’esterno, che decidesse del suo diritto di difendere i propri cittadini”.

Per Hamas, che ha parlato tramite una fonte del gruppo dirigente a Beirut, la proposta Onu “non è nell’interesse del popolo palestinese” e “non parla di fine dell’assedio e dell’apertura dei valichi”.

A far salire le parole del presidente libico Muammar Gheddafi, il quale ha esortato tutti gli arabi affinché vadano a combattere al fianco dei palestinesi contro Israele. Lo stesso Gheddafi, nei giorni scorsi, aveva criticato i governi arabi per il loro atteggiamento “morbido” nei confronti dell’attacco israeliano a Gaza e aveva chiesto di boicottare Israele, visto come paese nemico.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, con l’astensione degli Stati Uniti, giovedì sera aveva adottato una risoluzione che chiedeva di metter fine ai combattimenti con un cessate il fuoco immediato, duraturo e pienamente rispettato, che conduca a un ritiro completo delle forze israeliane da Gaza, nonché l’avvio di una distribuzione sul territorio della Striscia di aiuti umanitari.

Intanto, l’Onu rivela che l’esercito israeliano ha ucciso in un bombardamento 30 civili che facevano parte di un gruppo di 110 palestinesi, di cui la metà bambini, che il 4 gennaio avevano riunito in una casa di Gaza. Ventiquattr’ore dopo – come afferma in una nota l’ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha) – quell’abitazione è stata bombardata, uccidendo trenta persone. Secondo le stime delle Nazioni Unite, dal primo giorno di incursioni aeree israeliane nella Striscia, sono 257 i bambini uccisi e altri 1080 sono rimasti feriti.

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