CASERTA. Dopo la denuncia della Cisas sul momento di crisi dellInterporto, arriva puntuale linterrogazione del Consigliere di An, Angelo Polverino.
I dipendenti senza stipendio sono sul piede di guerra ed intenzionati ad andare fino in fondo. Si annunciano tempi duri per lInterporto, che doveva essere lo snodo cardine su cui stabilizzare una fetta consistente delleconomia casertana. Ma si configura sempre di più come un grande bluff.
La verità precisa lalleanzino è che siamo sempre agli annunci senza fine. Le giuste rivendicazioni del personale entrano in contrasto con le certezze dellassessore Cascetta. Certezze vecchie che si trasformano in perplessità quando lo stesso assessore afferma che intende definire e realizzare un sistema regionale di centri merci, che faccia perno sui due poli di Nola e Marcianise e sul costruendo impianto di Battipaglia. Non è pensabile che dopo i finanziamenti a pioggia, fatti ricadere negli interporti della Campania, senza dimenticare quello di Marcianise Maddaloni, si è ancora alla fase della definizione e realizzazione.
Lattacco di Polverino è sulle eccessive cifre investite dalla Regione cui corrispondono perdite di tempo. Gli interporti nel resto dellItalia sono attivi, particolarmente quelli sulle grandi direttive di traffico tra il nord ed il sud dellEuropa. Senza andare troppo lontano, basta rendersi conto dellefficienza dellinterporto di Ancona.
Lo stallo si ha solo da noi continua il Consigliere di An – Lassessore Cascetta deve spiegare, a questo punto, come sono stati programmati gli investimenti per 709 milioni di euro di cui il 62% sono stati già spesi o sono disponibili. E inutile che ricorre alle relazioni cattedratiche, buone solo per chi sogna. Nel casertano, il sistema dellintermodale ha creato due realtà in contrasto tra di loro. In una di essa piovono milioni, nellaltra miseria. I lavoratori sono costretti richiedere arretrati e tredicesime a fronte dei sovvenzioni pubbliche, che vengono destinate per il consolidamento del nostro interporto, mai realizzato e che dura da anni. Tralascio il clientelismo ed il cannibalismo della politica di potere della sinistra nella gestione dei posti di lavoro, ma non è possibile che ogni volta che si parla del nostro interporto è solo per le difficoltà interne alla struttura, che doveva assicurare il lavoro a migliaia di persone ed il rilancio della provincia. E da oltre un decennio che aspettiamo il definitivo assestamento dellinterporto. Il nostro non è mai partito ed è costato un mare di denaro pubblico. Per questo chiamo in causa direttamente lassessore Cascetta, affinché mi fornisca al più presto i dettagli di tutti gli investimenti fatti ricadere nella struttura, ridotta a passerella di autorità straniere e politiche, ignare di quello che si nasconde dietro questaltra imponente opera dellinganno. I responsabili della logistica farebbero bene a mostrare il vero volto dellinterporto, quello dei disoccupati e delle spese folli.