500 interventi nel 2008 del Genio Guastatori

di Redazione

Massimo MargottiCASERTA. Hanno compiuto 500 interventi e rimosso ben 400 ordigni esplosivi: è il bilancio dell’attività 2008 degli specialisti del 21° Reggimento Genio Guastatori della Brigata bersaglieri “Garibaldi”, di stanza in via Ruggiero, attualmente comandati dal Colonnello Massimo Margotti.

Questo risultato è stato raggiunto nel corso di un solo semestre in quanto l’anno scorso è stato impegnato in Libano. Un tempo si usava il termine “artificieri” per indicare chi trova, identifica, neutralizza e poi distrugge residuati bellici e affini. Oggi, i genieri dell’Esercito adoperano una sigla inglese, Eod, acronimo che sta per “Explosive Ordnance Disposal”, cioè bonifica ordigni esplosivi: esattamente il compito che assolvono in Patria ed all’estero durante le missioni di peacekeeping, come nel corso dell’ultima missione nell’ambito dell’operazione “Leonte 4” in Libano, quando hanno raccolto e distrutto migliaia di “Cluster bomb”, le micidiali bombe a grappolo che tante vittime, soprattutto fra i bambini, ha mietuto nel corso della guerra libanese. I genieri casertani nel 2007 avevano effettuato 1.392 interventi di bonifica nel centro-sud Italia. Dato l’alto grado di rischio e la quantità d’informazioni che devono essere acquisite, il personale Eod ha un alto livello di specializzazione e dispone di un equipaggiamento costoso e avanzato per poter lavorare in completa sicurezza. La specializzazione di questo personale viene data da un continuo addestramento sul campo e dall’aggiornamento delle conoscenze sul materiale bellico diffuso nell’intero globo. La quantità d’informazioni è quanto mai vasta e deve essere periodicamente aggiornata. La differenza fra il conoscere e non conoscere le caratteristiche di un ordigno fa la differenza fra la vita e la morte. Per questo motivo, lo scambio di conoscenze con gli altri Paesi che operano sul terreno costituisce una base fondamentale di lavoro. Con l’allargamento dell’Alleanza Atlantica ai Paesi dell’Est europeo, si è avuto un accrescimento sensibile di know-how sugli ordigni di fabbricazione sovietica e sulle procedure di bonifica. I pilastri su cui si basa la capacità Eod di un’unità sono tre: l’addestramento pratico e operativo; l’aggiornamento continuo delle informazioni sugli armamenti esistenti e l’acquisizione e uso di strumenti professionali con i quali operare. Quest’ultimo aspetto viene continuamente migliorato con l’acquisizione e la diffusione di strumentazioni che tendono a far diminuire il rischio che corre l’operatore Eod, alle prese con gli ordigni inesplosi. I team Eod del 21° Reggimento Genio sono composti da personale altamente specializzato e con una grande esperienza maturata in molti teatri operativi.

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