Alla General Impianti cottimi ma non appalti

di Redazione

SetolaCASAL DI PRINCIPE. Non appalti per la manutenzione degli impianti elettrici degli stabili di proprietà della Provincia ma cottimi fiduciari per opere di ristrutturazione di alvei fluviali, scuole e lo stesso palazzo della Provincia: duecentocinquantamila euro in tre anni, per il periodo che va dal 2006 al 2008.

Lo ha accertato la verifica interna effettuata dal gruppo di lavoro composto dagli assessori ai Lavori pubblici e alla Legalità e Trasparenza e dal direttore generale e dai dirigenti dei settori tecnici sui lavori affidati alla General Impianti sas, la società sequestrata a Cipriano Pagano e ai due figli Massimiliano e Francesco. I tre sono ritenuti dagli investigatori prestanome di Pasquale Setola, detenuto e fratello del capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, subentrati nell’amministrazione della ditta nel 2006 – qualche mese dopo l’arresto del titolare assieme al figlio e al fratello del boss Francesco Bidognetti – ma affidando formalmente allo stesso Pasquale Setola gli incarichi tecnici.

Il gruppo di lavoro di assessori e tecnici, fa sapere la Provincia attraverso una nota, «ha accertato che la ditta in questione è risultata affidataria (di interventi, ndr), nel pieno rispetto della disciplina normativa e regolamentare vigente in materia». Nessun rapporto con l’ente sarebbe stato evidenziato negli anni 2004 e 2005, compresi nello screening che stanno effettuando Guardia di Finanza di Marcianise e Dia di Napoli dopo il sequestro dei beni della famiglia Setola, eseguito poche ore prima dell’arresto del killer a Mignano Montelungo. Undici i contratti tra General Impianti e amministrazione provinciale di Caserta sottoscritti tra il 2006 e il 2008: per lavori all’Itis «Novelli» di Marcianise (9.800 euro); per il decespugliamento strada Aversa-Villa Literno (9.450 euro); per la manutenzione ordinaria di strade provinciali, area 4 (77.500 euro); per lavori nel settore Ragioneria della sede della Provincia, a corso Trieste (10.000 euro); per il ripristino di opere murarie nella sede di corso Trieste (16.850 euro); per la ricostruzione del muro di sostegno di un ponticello sulla Sp 78 (9.882 euro); per la messa in sicurezza della sede delle Opere Pie di Caiazzo (10.300 euro); per lavori alle fognature del magistrale Pizzi di Capua (43.750 euro); per l’eliminazione delle infiltrazioni nelle fognature del Pizzi di Capua (8.000 euro); per il decespugliamento presso liceo scientifico Fermi di Aversa (6.500 euro); per lavori di ripristino sezione di deflusso del fiume Volturno a Scafa Nuova di Alvignano (59.765 euro). La risposta della Provincia non ha soddisfatto Giorgio Magliocca, capogruppo di An nel consiglio provinciale, che, anzi, ha colto l’occasione per mettere nuovamente in mora il presidente Sandro De Franciscis: «L’amministrazione provinciale – sostiene in un comunicato – omette di ricordare che nel novembre 2001 è stato firmato un protocollo d’intesa per l’incremento della collaborazione istituzionale in materia di pubblici appalti con la Prefettura di Caserta». E aggiunge: «Per tutti i lavori affidati direttamente per cottimo fiduciario e trattativa privata alla ditta in questione, che tra l’altro risulta tra quelle di fiducia dell’Ente Provincia per importi complessivi di circa 300.000 euro in tre anni, non è mai stata chiesta la relativa informativa antimafia.

La grave violazione obbliga il Prefetto di Caserta a inviare senza indugio una commissione di accesso».

Il Mattino (ROSARIA CAPACCHIONE)

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