Castellammare, Cdl: “Rendere pubblici i verbali delle Commissioni”

di Redazione

Antonio SicignanoCASTELLAMMARE DI STABIA. “Una raccolta di firme per rendere pubblici i verbali delle sedute delle commissioni consiliari”.

Una iniziativa lanciata da Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania. “Rappresenta un dovere per la Pubblica Amministrazione – spiega Sicignano – garantire la trasparenza dell’agire pubblico. Ciò è ancor più vero quando si tratta di amministratori pubblici, che, eletti dai cittadini ricevono, un compenso in denaro, per l’attività politica svolta, proprio da questi ultimi. Di conseguenza, è inaccettabile che sul sito del comune non vengano pubblicati i verbali delle sedute delle commissioni consiliari, che rappresentano il vero metro da cui poter desumere l’attività o l’inerzia del consiglio comunale e della Giunta”.

Sono cinque le commissioni consiliari stabiesi, la prima dedicata alle Finanze, la seconda all’Urbanistica, la terza ai Lavori Pubblici, la quarta alla Mobilità e Vivibilità e la quinta alla Scuola.

“La discussione sul lavoro delle commissioni – prosegue l’esponente regionale dei Circoli della Libertà campani – rappresenta un momento importante anche per indagare i costi della politica stabiese. Chiediamo, infatti, che siano resi pubblici su internet, oltre ai citati verbali, anche il costo giornaliero dell’attività del Sindaco, della Giunta e dell’intero consiglio comunale. Purtroppo – continua – l’attuale amministrazione comunale si segnala per una assoluta distanza dai cittadini, e, per capire ciò, basta pensare che sul sito internet del Comune non sono nemmeno stati aggiornati i nomi dei presidenti delle varie commissioni consiliari. Inoltre, non vi è alcun rendiconto delle stesse, ne alcun atto da cui poter desumere l’attività posta in essere da tali organismi consiliari. Ciò non fa altro che alimentare l’antipolitica e favorire la distanza tra i cittadini e l’agire pubblico. Anche perché – conclude Sicignano – bisogna mettersi bene in testa che i cittadini non sono un fattore eventuale della politica, ma i datori i lavoro di tutti i politici pubblici amministratori”.

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