Caserta, sgominata organizzazione dedita alle truffe

di Redazione

Giuseppe DianaCASERTA. La Squadra Mobile di Caserta ha tratto in arresto Giuseppe Diana, 47 anni, di Cancello Arnone, pregiudicato, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Alessandria.

Diana, a seguito di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Alessandria, veniva individuato tra i membri di una vasta organizzazione criminale dedita al falso, alle truffe ed alla ricettazione. In particolare l’organizzazione costituiva delle fittizie società attraverso le quali acquistava consistenti quantitativi di beni di vario genere, prodotti tecnologici o anche bovini destinati alla macellazione, che poi non venivano pagati.

Il 47enne partecipava alla pianificazione delle truffe, individuando le società da utilizzare, mettendo a disposizione la propria residenza per vari fini quali la domiciliazione delle linee telefoniche necessarie per la perpetrazione dei raggiri e utilizzando i suoi numerosi contatti in Campania per la ricettazione delle merci.

Nell’ambito della medesima operazione sono state denunciate complessivamente 70 persone, 12 delle quali tratte in arresto, riconducibili a due diversi gruppi criminali, insediati nelle province di Novara e Vercelli, il primo dei quali di origini campane ed il secondo di etnia rom.

L’operazione, che ha visto coinvolte le questure di Alessandria, Vercelli, Torino, Milano, Bergamo, Novara, Varese, Napoli, Caserta ed Avellino, ha richiesto l’impiego di oltre 150 poliziotti per la esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere e la effettuazione di 63 perquisizioni domiciliari.

Varie e fantasiose erano le attività delittuose consumate dal sodalizio criminale tra il tra il 2007 ed il 2008: truffe in danno di banche ed istituti finanziari dai quali, presentando false documentazione ed informazioni attestanti redditi inesistenti, ottenevano mutui o crediti al consumo (per l’acquisto di auto e beni in genere) che non venivano restituiti; esportavano autovetture che, dopo avere passato il confine dello stato, venivano denunciate come rubate ma poi, munite di documenti e targhe contraffatte, venivano reimmatricolate in altri paesi; acquistavano e rivendevano merce di provenienza illecita (alimentari, carni, prodotti high-tech, escavatori); utilizzavano documenti e assegni falsi per l’acquisto di merce di vario genere che, ovviamente, non veniva pagata.

Il Diana si era da tempo spostato da Cancello Arnone e veniva individuato, a seguito di pazienti indagini, a Pozzuoli presso un’abitazione intestata ad una donna.

Insieme a lui sono state tratte in arresto le seguenti persone: Domenico Berni, detto “Daniele”, 42 anni di Capua, residente a Lenta (Vc); Edis Bisetti, 37 anni, residente a Prato Sesia; Eugenio Berni, 20 anni, di Roasio (Vc); Giorgio Fucci, 47 anni, di Napoli; Pietro Cangiano, detto “Marco”, 47 anni, di Marano (Napoli); Gianclaudio Mastrobuono, 44 anni, di Napoli; Duio Breshak, alias “Giorgio”, 57 anni, nato in Jugoslavia e domiciliato a Gattinara; Carmine Carlone, detto “Carlito”, residente a Serravalle Sesia (Vc) ma di fatto domiciliato a Borgosesia; Daren Deneva Radeva, detta “Darinka”, 35 anni, di origini bulgare, residente a Busto Arsizio (Va) ma di fatto domiciliata a Samarate (Va); Manuel Pizzolla, 27 anni, nato a Policoro (Mt) e residente a Borgosesia (Vc).

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