Caivano, si dimettono 16 consiglieri: cade l’amministrazione Papaccioli

di Redazione

Giuseppe PapaccioliCAIVANO. 16 consiglieri comunali (12 eletti nel centrosinistra e quattro nel centrodestra) si sono dimessi contemporaneamente provocando la caduta dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Papaccioli.

Lunedì mattina il prefetto di Napoli Pansa nominerà un commissario straordinario che reggerà il Comune fino al 6-7 giugno prossimi, quando si voterà per le nuove amministrative.

Duro il commento dell’esponente dei Verdi Enzo Falco: “Il Sindaco di Caivano, Papaccioli, e la sua incapacità politica e amministrativa è stata finalmente archiviata dalla contemporanea sottoscrizione di dimissioni da parte di 16 consiglieri comunali, i 12 rappresentanti della minoranza più 4 di maggioranza che hanno preso definitivamente le distanze dallo sconquasso di questo anno e mezzo.

Perchè cade Papaccioli? Perchè in quest’anno e mezzo non ha sostanzialmente fatto nulla. Al di là delle crude immagini dell’alluvione di settembre, in questi giorni non c’è plesso scolastico che non è interessato da perdite, non c’è strada che abbia il manto d’asfalto integro, ha polemizzato invece che sostenere i tanti commercianti oggetto di rapine e violenze. Non ha avuto una politica di manutenzione della città, non ha avuto una politica urbanistica, niente per l’agricoltura. E la questione ambientale che lo ha fatto vincere ben due volte, è caduta (volutamente) nel dimenticatoio, con gli impianti a biomasse, l’impianto di compostaggio e la mancanza di una efficiente raccolta differenziata. Tutte parole buttate al vento. In più ha avuto la scempiaggine di perdere costantemente per strada i suoi consiglieri. Scrivevo nel post precedente dell’ultimo consiglio comunale.

La maggioranza era una nave senza guida, completamente allo sbando, ultimo esempio di un andazzo che si perpetrava ormai da quasi un anno. Mai un punto qualificante, mai una discussione ricca di contenuti. Ultima la incapacità di deliberare l’opportunità di un finanziamento per ampliare la Scuola Media Cilea, solo perchè non aveva gli assessori in numero valido per deliberare. A questo va aggiunto il solito ‘vizietto’ che ormai sta colpendo tutti i Sindaci: pensano che il potere datogli con l’elezione diretta, sia assoluto e irrevocabile, per cui pensano di fare da soli, senza il confronto con nessuno, meno che meno stabilendo un rapporto di correttezza istituzionale con il Consiglio comunale. Un assurdo che rischia di rendere vana qualsiasi corretta politica amministrativa.

Mai una discussione vitale per Caivano sulle opportunità dei fondi strutturali, nessuna visione strategica, l’Igica come feudo personale cui nessuno poteva accedere. Papaccioli cade esattamente per questo, per aver perso ormai la fiducia dei cittadini caivanesi che, in questi 18 mesi circa, hanno visto il vero valore di chi ha predicato bene ma razzolato male. E’ ovvio che in questa condizione data, diventa un dovere morale, firmare lo scioglimento per andare al voto nella prima tornata utile, il 6 e 7 giugno prossimi.

E ora cosa si fa? Bisogna finalmente costruire un’alleanza ampia e partecipata che rilanci il ruolo di Caivano come città della qualità ambientale, sociale, economica e del lavoro. Bisognerà avere partiti autorevoli, ma una cittadinanza attiva ancora più autorevole, attenta e protagonista del cambiamento. Bisogna ritornare al richiamo fatto dal Capo dello Stato sulla necessità di costruire una classe dirigente colta e moralmente forte. Bisogna mettere in campo il meglio che la società caivanese esprime, qualunque sia il ruolo che avrà. Bisogna avere un obiettivo strategico forte ed intellegibile come comunità. Bisogna recuperare la nostra antica identità di comunità laboriosa e costruttrice del bene comune.

I cittadini ridiventano i protagonisti di un cambiamento, non solo con un voto ma da veri e propri attori. Il destino della nostra Caivano è solo ed esclusivamente nelle nostre mani. Ognuno deve diventare artefice non solo del proprio destino ma di quello collettivo”.

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