A Caiazzo un weekend a “lume di candela”

di Redazione

blackout CAIAZZO. Ennesimo blackout elettrico, per Caiazzo, rimasta al buio per alcune ore anche il penultimo sabato di gennaio.

Non solo una strada o una zona, ma praticamente l’intero centro paralizzato, con immaginabili problemi per le private abitazioni e soprattutto i pubblici esercizi, evidentemente perché, come sostiene un esperto, non esistono interruttori automatici di protezione per ogni vicolo, strada, zona, quartiere o rione. Ovvero non funzionano, per cui, quando, a causa di un inconveniente, la corrente manca, dopo un minuto salta anche la riattivazione automatica prevista anche per gli impianti più obsoleti. Se invece tali protezioni fossero attive, come oggi in ogni stanza di qualunque conforme abitazione, dopo un blackout conseguito a qualunque problema, resterebbe senza corrente solo una determinata zona, in cui si è verificato un guasto, ma non certo un’intera comunità. Almeno – nel terzo millennio – al di sopra del Garigliano, ma nel terzo mondo… Per risolvere l’annoso problema, realizzando una nuova cabina dedicata per il centro, anni addietro l’amministrazione retta dal compianto sindaco Cervo cedette alla società elettrica un locale in piazza Verdi; in seguito pero non solo i problemi si sono moltiplicati ma è stato anche soppresso il locale presidio Enel sicché, ogni volta che si verifica un guasto, bisogna attendere l’arrivo di una squadra di “pronto” intervento da Piedimonte Matese, Sessa Aurunca o dovunque sia reperibile, con immaginabili disagi per i residenti, molti dei quali lamentano la scarsa incisività dei successori di Cervo, che seppe sempre farsi rispettare, nell’interesse della cittadinanza, anche dalla società elettrica. E, come nei più classico dei copioni, ogni allusione a fatti, cose o persone, è puramente casuale. ma ciascuno ovviamente è libero di non crederci.

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