Sosta selvaggia in via Giotto, protesta ex segretario didattico

di Antonio Arduino

via Giotto AVERSA. Antonio Izzo, segretario in pensione del Quinto Circolo Didattico cittadino, non ce la fa più a sopportare l’indifferenza nei confronti di quello che considera un “grave problema di sicurezza”, …

creato da auto in sosta vietata nel punto in cui via Giotto incontra via Luca Giordano. “L’ho segnalato più di una volta personalmente alle pattuglie di vigili in transito nella zona ma non è servito, così – dice – ho deciso di rivolgermi alla stampa sperando in un risultato diverso”.

Per l’ex segretario non c’è dubbio che, come ha verificato a sue spese, i pedoni corrano il concreto pericolo di essere travolti dagli autoveicoli, percorrendo quel tratto di strada. In particolare quando, come accade spesso, il marciapiede è invaso dai rifiuti che vengono depositati giusto in quell’angolo. “La presenza costante di automobili in sosta vietata – sostiene Izzo – accostate al muro di cinta dell’edificio dell’Inps, associata alle auto ferme sul lato opposto di questa stretta stradina, diventata percorso obbligato dopo l’attivazione dei nuovi sensi di marcia nell’area sud della città, mette a rischio l’incolumità di chi non può fare uso del marciapiede”. “Cosa – continua – che, purtroppo, accade spesso per la presenza dei rifiuti sul marciapiede e che è obbligatoria per le donne che spingono un passeggino o per i disabili su sedia a rotelle”. “

Non solo ho verificato personalmente la pericolosità di questa situazione rischiando di essere travolto mentre depositavo i rifiuti, nell’orario fissato, ma – ricorda – ho anche portato aiuto a una mamma con passeggino che era finita sul selciato, pur essendo stata toccata solo, per fortuna, dallo specchietto di un’automobile di passaggio”.

Episodi che Izzo avrebbe segnalato ai vigili di pattuglia, ai quali avrebbe chiesto anche di intervenire per far rispettare il divieto. “Ma – sottolinea – non c’è stato niente da fare. Mi è stato risposto che quelle auto erano certamente di povera gente che, con molta probabilità, era andata a pagare le tasse al vicino ufficio postale o a quello altrettanto vicino dell’Equitalia. Perciò non ritenevano opportuno infierire con una multa”.

“Per me – conclude – può anche andare bene che i vigili intendano chiudere un occhio, ma se si garantisce comunque il diritto alla sicurezza dei cittadini che vanno a piedi”.

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