La pioggia crea buche in via Seggio

di Antonio Arduino

La buca nel basolato di via SeggioAVERSA. Per la pioggia cede il piano stradale in via Seggio e nel tratto dell’arteria compreso tra via Roma e via Sanfelice salta un lastrone del basolato,…

… creando preoccupazione tra i residenti e soprattutto tra i commercianti della zona per il dissesto che si sta producendo tutto intorno alla mini voragine. E’ accaduto martedì. Vero è che già a metà mattinata del giorno seguente era all’opera una squadra comunale per provvedere a mettere una toppa alla falla, ma il problema c’è.

“Basta guardare via Sanfelice, e naturalmente via Seggio, con un minimo di attenzioneper rendersi conto che i lavori di rifacimento delle due strade sono stati fatti in maniera approssimativa” dice un commerciante della zona che preferisce restare anonimo. Una osservazione che si tocca con mano perché in molti punti del piano stradale le due arterie, ma in particolare via Sanfelice, presentano allentamenti e dislivellamenti nel basolato che lasciano prevedere un cedimento in caso di eventuali prossime giornate di pioggia. “E non occorre che la pioggia sia da diluvio. Basta – sostiene il commerciante – venga giù intensa e prolungata per far cedere i lastroni”. “Evidentemente – conclude – i lavori sono stati fatti male. Come abbiamo sempre sostenuto nei commercianti in tempi non sospetti cioè mentre venivano eseguiti”.

Probabilmente ha ragione, considerando che il rifacimento di via Seggio e via Sanfelice, costato oltre 1 milione di euro, si è concluso a settembre 2005 “dando particolare attenzione ai materiali utilizzati e all’arredamento” come si legge nel volume “La città che cambia” edito dall’amministrazione per fare un bilancio degli interventi realizzati dalla Giunta nel corso della prima sindacatura Ciaramella. E se questo è il risultato dell’attenzione…

Comunque la convinzione che i lavori pubblici vengano eseguiti in maniera, apparentemente, approssimativa è abbastanza comune tra i cittadini aversani che solo pochissimi giorni fa avevano segnalato i primi segni di cedimento dei marciapiedi, appena finiti, di via Saporito. Una segnalazione che avevamo girato al consigliere delegato alle periferie Adolfo Giglio. “Purtroppo – aveva risposto da esperto conoscitore della materia, essendo la sua professione quella di imprenditore specializzato in lavori stradali – la pioggia caduta abbondante in questi giorni deve aver provocato il cedimento del massetto sottostante facendo saltare la pavimentazione”. “Ma – aggiungeva – non è una cosa strana. Ce lo dovevamo aspettare perché in questo punto l’acqua non ha sfogo e può solo andare verso il basso, penetrando il massetto”.

Dunque, un inconveniente previsto e prevedibile. E allora perché nell’effettuare i lavori di rifacimento di strade, marciapiedi e piazze non si tiene conto di questa eventualità intervenendo in modo da prevenirla? Perché gli amministratori cittadini lasciano fare senza verificare? E se verificano chi controlla, un tecnico qualificato o un impiegato qualunque? Infine, chi paga per lavori che richiedono interventi di manutenzione a così poca distanza dalla conclusione, i cittadini o l’impresa che li ha effettuati o, magari, i politici che hanno lasciato fare?

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