Anticipati i “botti di fine anno” in Consiglio Comunale

di Redazione

Municipio di Trentola DucentaTRENTOLA DUCENTA. Consiglio Comunale all’insegna dei botti, quelli consistenti proprio da fine anno, anche se il Consiglio cominciato nel pomeriggio del 29, quindi in netto anticipo al Capodanno, poco dopo le 18 e si è concluso in piena notte del 30, dopo circa 7 ore e mezza di dura battaglia campale.

Ancora una volta lo stesso scenario che ormai si ripete, non senza qualche noia. Pare di trovarsi ad uno scontro tra “divorziati” più che ad un luogo dove la politica dovrebbe farla da vera padrona. Tra l’altro ci sarebbe da dire che i divorzi sono stati più di uno, un primo tra Michele Griffo e il suo vecchio gruppo di sostegno, ed un secondo tra Nicola Pagano e quelli che attualmente sono i “Riformisti”. Tra divorziati, si sa, le discussioni sono sempre le stesse, interminabili, si rimugina sempre sui vecchi rapporti, ci si offende, anche in malo modo, dimenticando i principi fondamentali della civile convivenza politica. Il Consiglio voluto dall’opposizione, anzi crediamo di essere nel giusto dire dalle “opposizioni”, anche se le stesse hanno reso pubblico proprio durante il consesso di aver avuto rapporti molto ravvicinati, forse volendo far intendere che le distanze si sono ridotte di molto, aveva una serie di punti all’ordine del giorno che fin dagli inizi predisponeva le opposte fazioni a una lunga e spinosa serata.

A dare l’avvio, dopo l’apertura del Presidente del Consiglio, Carlo Russo, il sindaco Nicola Pagano, che poneva sul tavolo la necessità di sottoscrivere, con unità di intenti, un documento contro i fatti cammorristici avvenuti negli ultimi giorni a Trentola Ducenta, con il coinvolgimento anche di cittadini innocenti. Entrambe le opposizioni annunciavano (centrodestra ed ex centrosinistra), prima che non avrebbero mai sottoscritto alcun documento, colpa dello stesso sindaco che aveva accusato sulla stampa locale proprio le opposizioni di “voltarsi altrove” piuttosto che denunciare lo stato delle cose. Tale presa di posizione non andava proprio giù a Riformisti e Libertà con il Polo. Poi, dopo non meno di qualche oretta di batti e ribatti, ecco che anche le opposizioni decidevano di sottoscrivere, parzialmente, il documento della maggioranza, inserendo nello stesso la richiesta di apertura di un posto di Polizia in città e tutta una serie di atti tesi a sviluppare la cultura della legalità, tutte cose tra l’altro richieste e condivise dalla stessa maggioranza.

Non è mancato il condimento di alcuni passaggi alquanto strambi, in primis un’affermazione che mette al di fuori della lotta alla camorra proprio la politica, “che a livello locale può fare poco”, mentre molto devono fare forze dell’ordine e magistratura. Una seconda nota arrivava dal consigliere dei Riformisti, Raffaele Di Lauro che chiedendo legalità e trasparenza proprio nelle azioni dei politici locali e domandandosi con i colleghi di gruppo se non fosse stato più giusto convocare un consiglio comunale aperto, accusava un amministratore di maggioranza di camminare per strada con i buoni di un ipermercato locale in tasca, destinati alle fasce deboli del paese (fatto questo riportato dallo stesso Di Lauro in apposito comunicato già pubblicato).

Apicella, capogruppo di Libertà con il Polo, ha messo il dito nella piaga accusando l’intera classe politica locale e nazionale, citando De Franciscis, Lonardo Mastella e Veltroni, presenti alla campagna elettorale a Trentola, ma oggi completamente estranei ad interventi sul territorio, nella materia specifica. Stessa sorte è toccata poi per bocca di Griffo agli uomini di vertice del centrodestra che oggi governano l’Italia.

Dopo la prima batteria di fuoco, un piccolo respiro si è tirato con l’elezione della nuova Commissione Elettorale, resasi necessaria per le dimissioni dei componenti della maggioranza, che dopo l’ingresso di Nicola Picone con “Libera” nel gruppo di maggioranza ha consentito all’opposizione di avere una propria rappresentanza. Eletti i tre membri: Luciano D’Alessio (6 voti) e Nicola Grassia (5 voti) della maggioranza e Giuliano Pellegrino (5 voti) della minoranza. Non hanno votato i Riformisti, supplenti sono stati eletti Alfredo Candigliota e Antonio Marino della maggioranza e Raffaele Marino della minoranza. Anche in questo caso batteria di fuochi di artificio tra Michele Griffo e Nicola Grassia per incomprensioni del primo su dimissioni e passaggi successivi del secondo.

Si è quindi andato alle svariate interrogazioni proposte dalle opposizioni su edilizia scolastica, refezione scolastica, delibere su lavori pubblici (ancora fuochi di artificio qui tra Nicola Russo e Luigi Cassandra, ex ed attuale assessore ai lavori pubblici che ancora una volta sono andati oltre le righe con accuse forti).

Tregua relativa sulle problematiche collegate alla viabilità, subito riaccesasi per la richiesta di revoca della delibera di giunta, fatta, ormai mesi fa, sui parcheggi a pagamento da istituire in città. Qui Griffo ha presentato una raccolta di firme dei commercianti di via IV Novembre, contrari sia ai parcheggi che al senso unico di via Martino, naturalmente la “colorazione” dell’argomento, “mandate le vostre mogli per via Larga la notte”, certamente di forte stimolo alla discussione, tra successivi distinguo e spiegazioni di spiegazioni, non ha minimamente raffreddato gli animi.

Il finale, ormai tenutosi a notte fonda, non è stato certamente meno brillante, anche se le forze erano ormai allo stremo. Decisa l’istituzione di due commissioni consiliari da realizzarsi con i capigruppo, la prima sul controllo dei lavori pubblici effettuati e da effettuarsi con presentazione di proposta per l’attuazione dell’Ufficio Tecnico Unico, la seconda sulla giustezza delle licenze edilizie rilasciate dal 1997 in poi e sulla corretta applicazione della Legge 380, nello specifico per l’applicazione dell’articolo 13. Finalissima sui Servizi Tecnici comunali, con forti polemiche da parte dell’opposizione sul ruolo affidato all’ingegnere Sergi e sulla presunta defenestrazione dell’architetto Mottola, a questo punto c’è voluto il forte intervento del Segretario Comunale teso al rispetto della privacy per mettere un poco di ordine all’intera vicenda, che ormai degenerava, nonostante le spiegazioni ed il forte contrasto del sindaco Pagano alla forma con cui si poneva il problema.

Ore 1.38: il Consiglio si chiude, mancano gli auguri per il nuovo anno, ma visto il veleno sprizzato su tutte le mura c’era poco da augurare. Di certo, la nuova Giunta Pagano e il nuovo corso preso dalla maggioranza pare stia producendo buoni frutti, almeno a voler valutare le critiche arrivate, stavolta si sta cercando di non perdere tempo, giusto anche il ruolo delle opposizioni, anche se a tutti un briciolo di tranquillità non farebbe male, speriamo lo si possa trovare nell’anno che verrà.

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