Polemica nella Cpo: “Via la politica dalla Commissione”

di Redazione

Iolanda Boerio SANT’ARPINO. In una nota le sette componenti della Commissione Pari Opportunità di Sant’Arpino, puntualizzano su quanto riferito a mezzo stampa da una parte definita “minoritaria” della stessa Commissione.

Nell’interesse dell’immagine della Cpo santarpinese, avremmo preferito piuttosto che la strada dei polveroni mediatici quella del confronto e del dialogo in commissione. Purtroppo ciò non è stato possibile perchè sembra che alcune persone – donne e uomini (su questo abbiamo raggiunto la parità!) – non riescono proprio ad utilizzare altri canali che questi “mezzucci”.

Veniamo ai fatti. Nelle prime sedute, la Commissione Pari Opportunità si è concentrata “semplicemente” sullo studio dello Statuto (voluto ed elaborato dalla precedente maggioranza ed attuale minoranza), affinché si valutasse l’opportunità di una sua modifica. L’intento è quello di migliorare la funzionalità della commissione stessa, limitando al minimo le strumentalizzazioni politiche che possono provenire da una parte o dall’altra. Strumentalizzazioni che, nostro malgrado, il comunicato ci ha confermato. Nello stesso, infatti, le 4 componenti della commissione (alcune delle quali facenti anche parte del locale direttivo del Partito Democratico), unitamente alla consigliere comunale Adele D’Angelo (anch’essa del Pd), trascinano la Cpo in una stucchevole quanto antipatica diatriba politica di parte e a chi non la pensa come loro la tacciano di appartenenza politica diversa dalle loro. E’ doveroso subito precisare che tutto questo non è vero; semmai è vero il contrario e cioè che noi vogliamo tenere lontano dalla Cpo la partitocrazia per dare invece spazio ad autentiche Politiche di Pari Opportunità. Ed è in tale visone che devono essere lette le proposte di modifica allo Statuto, tra l’altro approvate nella seduta del 18 novembre scorsoall’unanimità dei presenti. E quindi anche con i voti di Colavita, Romano e Dell’Aversana. Le stesse che poi hanno diramato il comunicato stampa in questione!

In riscontro all’invito a partecipare alla seduta del 28 novembre scorso, la consigliere D’Angelo ha risposto su carta intestata del Partito Democratico (ennesimo tentativo di trascinare la Cpo nelle beghe della politica locale?) chiedendo un rinvio della seduta dal momento che la stessa non era stata concordata con lei! Immaginiamo che stesse scherzando perché in caso contrario equivarrebbe a dire che la Cpo è libera di fare solo quello che dice la consigliere D’Angelo! E l’autonomia della Cpo?E poi, gentile consigliere D’Angelo, ci consenta di dire che se la norma che nomina le componenti della Cpo deve essere cambiata non deve essere certamente lei a farlo. E’ più giusto infatti che sia la commissione stessa, in piena autonomia e senza concordare alcunché con alcuno, ad interrogarsi su quale sia la forma e il metodo che favorisca una reale e più ampia partecipazione alla commissione al di là dell’appartenenza alla politica o per meglio dire ai partiti. Certamente lei ha un diritto di partecipazione riconosciuto dallo Statuto – e ci scusiamo se nell’invito avevamo messo “per conoscenza” davanti al suo nome – ma ci pare altrettanto giusta la nostra proposta di modifica del terzo comma dell’art. 3, secondo cui nessun membro di diritto della Cpo (sindaco, assessore al ramo, consigliere di sesso femminile) abbia diritto voto. Tale modifica riteniamo che sia la logica conseguenza di un ragionamento che se da un lato riconosce la funzione e la valenza del mondo politico – istituzionale in Cpo, dall’altra vuole preservare la stessa commissione da “ingerenze” o “strumentalizzazioni” della politica come un recente passato purtroppo ci conferma.

Dunque, al di là di vizi di forma e strumentalizzazioni varie, care colleghe della commissione, impegniamoci a lavorare unite nell’interesse della Cpo e di tutte le donne santarpinesi. Le fughe in avanti non servono, anzi creano solo inutili divisioni. In questo senso ci sentiamo di prendere le distanze dall’iniziativa che il Partito Democratico (con voi comprese) ha promosso per il giorno 15 dicembre perché ancora una volta si tenta di mettere un “marchio di appartenenza” su tematiche, quali appunto le pari opportunità, che al contrario devono far registrare un’ampia convergenza delle parti politiche. E’ forse questa la sfida più impegnativa alla quale vorremmo tanto che vi appassionaste anche voi!

Iolanda Boerio – Presidente (nella foto)
Teresa Pezzella – Vicepresidente
Anna Corvino – Componente
Mariella Lettera – componente
Immacolata Quattromani – Componente
Carmen Petrone – Componente
Giovanna Capuano – componente

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