Successo della seconda edizione di ‘Quella notte’

di Redazione

Quella notteCERVINO. E’ stato un successo oltre ogni più rosea previsione la seconda edizione di ‘Quella notte’, manifestazione natalizia organizzata dalla Pro-loco di Messercola e Forchia, tenutasi ieri (sabato 27 dicembre).

In località ‘Prospi’, scenario che già si presta di per se a rievocazioni d’epoca ma allestito nel migliore dei modi dall’organizzazione, l’afflusso di persone è cominciato fin dal primo pomeriggio per terminare solo a conclusione dell’evento. Nella prima fase, le tante persone accorse hanno potuto assistere alla messa in scena dei mestieri del passato, ad opera di figuranti in costume, ed assaggiare prodotti tipici: il vino della taverna di messer Nicola (o Zi’ Cola, che ospitava i forestieri di passaggio, da cui poi il nome alla frazione del comune di Cervino), le bruschette e la pizza del fornaio, le noci del fruttivendolo, le castagne del castagnaio, le zeppole, la polenta ed i fagioli delle massaie, i pizzi, i trini ed i merletti delle ricamatrici, oltre alla lavandaia (dove si è tenuta l’estrazione della lotteria), lo spaccalegna, il ciabattino, il pecoraio. Alle 20 il via alla fiaccolata verso la vicina chiesa Santa Maria delle Grazie di Forchia dove, con i figuranti di Giuseppe e Maria, è stata allestita la natività del Cristo, con un bellissimo bambino. A chiudere uno splendido concerto di musica gospel tenuto dal gruppo ‘Angels’ Gospel Choir’. Un repertorio misto di musica sacra (tra le altre ‘Silent Night’ ed ‘Oh happy day’) e ‘profana’ (iniziando con ‘Ain’t no mountain high enough’ di Marvin Gaye, passando per i sempreverdi Queen di ‘Somebody to love’ e ‘Don’t stop me now’, chiudendo con la ‘Joyful Joyful’ dal film ‘Sister Act 2’). Poco prima del concerto, il saluto del presidente dell’associazione Giuseppe Zechender. “I luoghi in cui abbiamo organizzato la manifestazione quest’anno sono similari all’epoca in questione. Andrebbero rivalutati e questo deve essere l’obiettivo della nostra Pro-Loco. Non abbiamo realizzato il classico presepe vivente, ma una rievocazione di quanto successe duemila e più anni fa, dell’atmosfera che si respirava. Ringrazio tutti i partecipanti e tutti coloro che si sono dati da fare per realizzare questa manifestazione, specie le signore”.

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