Sette Suore della Stella Maris hanno rinnovato i voti

di Redazione

VotiMONDRAGONE. Nella solennità del Santo Natale 2008, sette suore della Congregazione di Gesù Redentore, fondata dalla serva di Dio Madre Victorine Le Dieu, hanno rinnovato i voti di povertà, casttà ed obbedienza, …

… durante la messa delle ore 8,30, presieduta da padre Antonio Rungi, teologo morale campano, ex-superiore provinciale dei Passionisti di Napoli. La cerimonia semplice, ma molto sentita si è svolta all’offertorio, quando le sette suore presenti alla messa che è stata celebrata nella loro chiesa della Stella Maris di Mondragone (Ce), alla presenza di diversi fedeli, si sono posizionate davanti a pare Rungi, che stava davanti all’altare e al presepe allestito per la ricorrenza, per leggere la formula della professione religiosa, con la quale continuano ad impegnarsi nella loro consacrazione a Dio, seguendo le regole e le costituzioni della Congregazione delle Suore di Gesù Redentore, che è un istituto di diritto pontificio. La cerimonia ben inquadrata nel contesto della solennità del Natale ha dato la possibilità a padre Rungi, soprattutto nell’omelia di sviluppare, alcuni fondamentali sul significato della festa del Natale: festa dell’amore, della speranza e della gioia, festa della condivisione. Padre Rungi, infatti, ha richiamto all’attenzione di tutti i fedeli presenti la necessità di mettersi al servzio dei fratelli più bisognosi e in necessità; ha sollecitato una speciale attenzione verso i bambini, i giovani, gli ammalati e il moribonti e su quanti non hanno speranza ne cuore. Temi espressi dallo stesso sacerdote nelle splendida preghiera che ha recitato in ginocchio davanti all’immagine di Gesù Bambino solennemente esposto al culto dei fedeli e sistemata ai piedi dell’altare, ove il sacerdote ha celebrato la messa solenne del Natale. Preghiera che data la sua straordinaria ricchezza di temi ha sollecitato commozione e profondi sentimenti religiosi. “Gesù non abbandonarci”, è questo il titolo della splendida orazione natalizia, composta del prete teologo: “Gesù, non ci abbandonare nell’ora della prova e dell’angoscia, la tua venuta tra noi ci sia di aiuto e di conforto.Dalla grotta di Betlemme vogliamo ripartire con la gioia e la speranza nel cuore. Davanti alla tua grotta, colti dal freddo e dal gelo del corpo, del cuore e della mente, comprendiamo il significato più vero del soffrire e del patire, alla scuola di quella povertà di un Dio,fatto uomo nel grembo verginale di Maria. Gesù, non abbandonare le nostre famiglie e soprattutto i tanti bambini senza madre e senza padre, lasciati morire per strada o in tanti campi ove la dignità umana è calpestata, massacrata e vilipesa dal grembo materno fino all’ultimo istante della sua esistenza. Gesù, non abbandonare i giovani di tutto il mondo, sempre più affitti dai mille problemi della loro e nostra vita moderna, contrassegnata da tante emergenze umane, spirituali, sociali, materiali e morali in un cocktail di sofferenza, morte ed alienazione perenni. Gesù non abbandonare gli ammalati, i moribondi, le tante persone che si trovano in stato vegetativo e che necessitano delle molteplici cure, frutto di un autentico amore ed attaccamento alla vita. Gesù, sii particolarmente vicino a chi non ha nulla e teme per la sua sorte in ogni momento della sua difficile vita. PrendiTi cura di loro, considerato che non siamo in grado o non vogliamo affatto aiutarli e incontrarli nell’amore che è generosità e servizio disinteressato. Gesù, illumina i governanti delle singole città, delle regioni e di tutte le nazioni del mondo, perché alla tua scuola assaporino quanto è grande il sapersi sacrificare, senza alcun utile personale per il bene degli altri. Il tuo annuale ritorno tra noi ci allieti di gioia, ci dia profonda fiducia nel domani, perché senza speranza cristiana non possiamo né vivere né aspettarci più di tanto. Tu Signore che sei l’Emmanuele, il Dio con noi, noi ci abbandonare né ora e né mai. Amen”.

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