Polo della Qualià, Polverino a Velardi: “Dimettiti”

di Redazione

Polo della QualiàMARCIANISE. Finanziamenti, coinvolgimento di assessori regionali, responsabilità politiche e speculazioni al centro di un’interpellanza del Consigliere Regionale Angelo Polverino, che questa volta chiama direttamente in causa i politici che hanno causato lo stato di crisi del Polo della Qualità.

Il primo della lista è l’assessore regionale al Turismo, Claudio Velardi, ex braccio destro di Massimo D’Alema, editore del Riformista e fondatore di Reti, la più potente società di lobby in Italia. “Ho invitato l’assessore Velardi, per rispetto alla trasparenza, a chiarire la sua posizione di imprenditore e di politico sul probabile fallimento del Polo della Qualità. Il marketing e la comunicazione del Distretto della moda di Marcianise sono stati curati dal suo Gruppo. Non può negarlo, gli accordi sono stati stipulati con il dimissionario Presidente Aprile. Per amore della verità, deve urgentemente esprimersi sulla vicenda. Disse di avere accettato l’invito di far parte della giunta di Bassolino per amore della Campania e precisò che la sua partecipazione alla giunta Bassolino doveva essere considerata un’attività di volontariato. Con in più, chiarì che si sarebbe astenuto dallo svolgere qualsiasi iniziativa di imprenditore ricadente nel territorio regionale. I ragionamenti, spesso, sono in contrasto con i fatti. L’assessore Velardi sa bene che curare il marketing di un’azienda significa piazzare sul mercato i prodotti per realizzare i profitti. E’ proprio questo che è mancato al Polo della Qualità. La storia di Velardi non è sconosciuta. Il suo gruppo di consulenza è diventato tra i più importanti in Italia e nel mondo. Tanto per fare un esempio, grazie all’ingresso nel capitale dell’Asia business group, Velardi può vantare una sede di appoggio a Pechino e una a Shangai. E’ tra i più grandi business man della Campania, quella Campania che dice di amare. Ma proprio in Campania raccoglie i frutti del grande fallimento del Polo della Qualità. E’ questo che mi tormenta. Lui che trasforma in oro tutto quello che tocca, deve riflettere intensamente su quello che dicono i soci del Polo a proposito del pacco a loro rifilato per favorire le grandi speculazioni edilizie. L’assessore Velardi diventerà credibile solo se dimostrerà, carte alla mano, la sua estraneità alla vicenda. Diversamente, si dimetta”. Le parole dell’on. Polverino non possono essere fraintese. L’accusa è precisa e l’assessore Velardi deve uscire allo scoperto. L’on. Polverino è deciso anche quando si rivolge all’altro assessore regionale, Andrea Cozzolino, pure lui fedelissimo di Bassolino. “L’assessore alle Attività produttive, per sua ammissione, ha avuto sempre dubbi sulla realizzazione dei distretti al sud. Uno di questi è proprio quello dell’alta moda di Marcianise. Definisce felice le sinergie tra imprese, banche, enti locali e organizzazioni dei lavoratori che si hanno al nord, mentre quelle del sud sono destinate ad avere vita breve. Fa il mago e manda in fumo prima i 7 milioni e 450 mila euro destinati al Consorzio Industrie polo della Qualità e poi gli oltre 28 milioni e 500 mila euro facenti parte del cofinanziamento del contratto di programma, sottoscritto sempre per il Polo della Qualità. Le altre erogazioni, se ci sono state, non si sa che fine abbiano fatto. Io sono d’accordo con Velardi quando dice che la giustizia deve avere equilibrio, celerità e trasparenza. Confido nella celerità della magistratura per fare chiarezza sui 110 milioni di debiti che gravano sui soci e sui 150 milioni investiti con denaro pubblico e privato per realizzare il Polo della Qualità. La mia solidarietà va ai poveri commercianti, raggirati da una politica che non guarda in faccia a nessuno e che non teme il giudizio della gente e della giustizia. Tanto, come dice Velardi, quello dei giudici è solo accanimento e spettacolo”.

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