Thailandia, la Corte destituisce il premier: stop alle proteste

di Redazione

Somchai Wongsawat BANGKOK. La Corte costituzionale thailandese ha azzerato il governo e interdetto il premier Somchai Wongsawat dall’attività politica per cinque anni.

Sciolti, inoltre, i due principali partiti di governo – il Ppp di Somchai, il maggiore del Paese, e il Chart Thai, secondo partito della coalizione di governo – riconosciuti colpevoli di brogli elettorali nelle elezioni del dicembre 2007. Una decisione che arriva dopo quattro mesi di proteste e disordini nel Paese da parte dei militanti del gruppo di opposizione Pad (Alleanza del popolo per la democrazia) che chiedevano lo scioglimento del governo. I manifestanti hanno assediato i palazzi governativi e occupato i principali aeroporti, bloccando migliaia di turisti stranieri, tra cui molti italiani.

La notizia della destituzione del premier è stata accolta con soddisfazione dall’opposizione che ora annuncia la fine delle proteste e del blocco dei due aeroporti di Bangkok a partire da mercoledì. “E’stata una decisione inattesa – ha detto il premier Wongsawat – ma è una decisione che accetto. Il mio compito è finito. Ora sono di nuovo un cittadino. Nel passato ho fatto del mio meglio, non per me stesso ma per il Paese”.

Intanto, molti leader del Ppp non colpiti dall’interdizione annunciano la formazione di un nuovo partito, il Puea Thai, puntando ad eleggere un nuovo primo ministro entro l’8 dicembre.

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