Acqua, tra Casale ed Usa “pace di Natale”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Americani contro casalesi: incidente diplomatico rientrato. A ristabilire l’equilibrio nei rapporti, l’incontro di ieri pomeriggio, alla Nato di Bagnoli, tra il sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano e l’ammiraglio Mark Fitzgerald.

Sul tavolo la questione dell’acqua erogata dai rubinetti di Casal di Principe che le analisi americane avevano dichiarato inquinata perché contenente altissimi livelli di «componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali». «Analisi che però – ha rivelato il sindaco – gli americani avevano eseguito sull’acqua dei pozzi che a Casal di Principe sono abusivi. Da quelle invece, fatte sulla condotta pubblica – continua Cristiano – i risultati hanno confermato l’assoluta potabilità della nostra acqua. I dati sono stati paragonati alla presenza anche di un medico igienista con il quale ci siamo trovati perfettamente d’accordo».

Una sintonia che se si è rafforzata sull’assenza nel casalese di sostanze radioattive, ha in qualche maniera vacillato quando, nell’ottica di una completa disamina ambientale, si è passati allo stato dei terreni. I controlli degli statunitensi avrebbero trovato sostanze di natura fecale. «Una evenienza – confessa il primo cittadino – che non mi sento di escludere a priori così come ho fatto nel caso dell’acqua. Ed è per questo motivo che ho deciso di inviare dei tecnici comunali nella squadra statunitense. Il monitoraggio potrà così dirsi assolutamente completo». E mentre si pensa al modo più opportuno per comunicare ai cittadini il rientrato allarme tranquillizzandoli sulla potabilità dell’acqua erogata dai rubinetti, aperta resta ancora la questione della sospensione dei fitti agli americani delle case di Casal di Principe.

Nel tentativo di trovare un accordo anche su questo versante ammiraglio e sindaco hanno deciso di limitare i danni, prevedendo il ritorno del personale statunitense nel territorio di Casal di Principe per la prossima primavera e non per il prossimo autunno così come era stato in prima battuta previsto. «Dovendo poi evitare altri problemi in futuro – conclude Cristiano – i contratti di locazione saranno decisamente più severi stabilendo tra i criteri di scelta non solo quelli di tipo strutturale, ma anche la necessità di avere, per il proprietario, un casellario giudiziario senza nessuna macchia».

Certo, senza carichi pendenti gli americani avranno la certezza di non dare soldi a pregiudicati, ma come argineranno il fenomeno dei prestanome, lo stesso che ha creato imbarazzo nazionale quando si è scoperto che il killer Giuseppe Setola aveva fittato agli americani tramite Giovanna Baldascino?

L’impegno è ora profuso a rinsaldare i rapporti, tanto è che per il senatore Pdl Gennaro Coronella presente all’incontro, «quel che è da sottolineare nell’intera faccenda è la disponibilità e l’affetto con i quali i casalesi sono stati accolti, segno di un’amicizia che non è stata guastata».

Partecipare all’accensione delle luci dell’albero natalizio in una cornice tipicamente americana, per la delegazione partita da Casal di Principe, è stato d’obbligo. Ospitare la banda musicale nel paese alla gogna, almeno fino a una settimana fa, sarà cosa altrettanto necessaria. La cornice sarà offerta dai presepi che nel Casalese adornano quasi ogni angolo mentre la colonna sonora non potranno che essere i canti ormai gemellati di Jingle Bells e Tu scendi dalle stelle.

da “Il Mattino”, 05.12.08 (di Tina Cioffo)

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