Nugnes era coinvolto anche in un’altra indagine

di Redazione

Giorgio Nugnes NAPOLI. Il motivo che avrebbe indotto l’ex assessore Giorgio Nugnes al suicidio potrebbe essere legato al suo coinvolgimento in un’altra inchiesta, diversa da quella riguardante i disordini di Pianura.

Si tratterebbe di quella avviata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere centrata sul consigliere regionale ed ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio (all’epoca dei fatti nei Ds, oggi Udeur) e sull’Udeur di Clemente Mastella. Inchiesta trasferita, per una questione di competenza territoriale, alla Procura di Napoli, da cui è partito un secondo filone investigativo, curato dalla Direzione distrettuale antimafia, riguardante i rapporti tra il clan Sarno di Ponticelli e i politici napoletani, nonché su appalti per la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di napoli. In particolare, le indagini sono concentrate su 110 milioni di euro del progetto“Global Service” (manutenzione di strade e del verde pubblico) e corroborate da una serie di intercettazioni telefoniche.

Un’ipotesi che però viene smentita categoricamente dall’avvocato del defunto Nugnes, l’ex senatore democristiano Nello Palumbo, che spiega: “Lui conosceva da un mese e mezzo la seconda indagine ma il tragico gesto è connesso alla vicenda giudiziaria riguardante Pianura, che ha determinato in lui un turbamento senza via d’uscita. Sentiva un accanimento nei suoi confronti e temeva che non sarebbe riuscito a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli”. Per il procuratore capo Gian Domenico Lepore, invece, “non c’è stato nessun accanimento giudiziario nei confronti di Nugnes, pertanto riteniamo che non vi sia alcun nesso fra il suicidio e l’attività giudiziaria”.

Intanto, stamani si sono celebrati i funerali dell’ex assessore nella chiesa di San Giorgio Martire, gremita da centinaia di persone. Duro il parroco don Claudio De Caro nella sua omelia: “Spegnete la televisione, quello che raccontano i media di Giorgio non risponde alla verità su un uomo che ha sempre fatto del bene a questo quartiere”. Uno dei fratelli di Nugnes è salito sull’altare, al termine del rito, e tra le lacrime ha detto solo: “Grazie per avercelo dato”. In un manifesto, il Pd ricorda Nugnes e sottolinea il suo “tenace impegno per la città di Napoli”.

Duro anche il commento del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino: “Si farebbe meno male se ci fosse più rispetto per il segreto istruttorio diventato il segreto di Pulcinella e oggetto dello sciacallaggio della stampa”. Anche su questo interviene il procuratore Lepore: “Le intercettazioni vengono trascritte negli atti perché sono alla base di misure cautelari: per legge, dobbiamo produrre degli elementi di prova e dobbiamo quindi farne cenno. La fuga di notizie invece è sempre deprecabile, perché danneggia sia le indagini, sia le persone nella loro comunità. Del resto, quando ci sono state fughe di notizie, ho aperto dei fascicoli”.

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