Diodato: “Nel Pdl c’è chi lotta e chi complotta”

di Redazione

Pietro DiodatoNAPOLI. “Il Pdl in Campania, riproponendo in larga misura i vizi, più che le virtù, dei partiti che lo compongono, parte con il piede sbagliato”. Lo afferma il consigliere regionale Pietro Diodato.

“Mentre una parte del Pdl – spiega Diodato – quotidianamente lotta duramente per mandare a casa Iervolino, Bassolino e tutte le amministrazioni di centrosinistra, un’altra sua componente è dedita alle operazioni di ‘aggiustamento’ delle regole, affinché queste siano funzionali al mantenimento del potere interno anche nel nuovo soggetto politico”.

Quale esempio Diodato cita le modalità per la elezione della quota di delegati da eleggere nei gazebo del 13, 14, 20 e 21 dicembre, per la prima Assemblea Congressuale Nazionale in programma nel marzo 2009 del Popolo della Libertà. “In maniera carbonara, afferma il consigliere regionale – le modalità di elezione si stanno caratterizzando per la preparazione di una lista bloccata ‘clandestina’ che contrasta il criterio della pubblicità e della massima partecipazione all’evento espresso dal presidente Berlusconi.

Tra l’altro Diodato solleva una presunta questione morale: “Qualcuno maligna – dice il consigliere – che, insieme a tante degnissime persone, ci sarebbero anche molti ‘nei’. Non ho, personalmente, conoscenza dei nominativi, né tantomeno entro nel merito delle scelte, ma sicuramente contesto la mancata apertura al mondo delle professionalità, a quello dell’associazionismo, del volontariato cattolico, ai tanti che lavorano silenziosamente nella ‘periferia dell’Impero’ a difesa dei confini del centrodestra”.

“Credo – conclude Diodato – che questo sia, nello stesso tempo, il modo peggiore per avviare il Pdl in Campania e per rilegittimarsi”.

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