Sasso, eroe di El Alamein, accolto dai parà della Folgore

di Redazione

Agostino Sasso saluta i paràAVERSA. E’ stata una vigilia di Natale diversa dalle altre per l’aversano Agostino Sasso, eroe della battaglia di “El Alamein”, dove ha ricevuto la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Sasso ha fatto visita ai parà del 186° Reggimento “Folgore”, attualmente impegnati, dal 4 ottobre scorso, in provincia di Caserta per l’operazione “Strade Sicure”. E’ stato ricevuto con tutti gli onori che la Folgore tributa ai suoi eroi – verso i quali ha un’autentica venerazione – dal colonnello Aldo Zizzo, comandante del reggimento che è di stanza a Siena.

Al grido di battaglia “Folgore”, con il quale i parà andavano all’assalto dei “tank” avversari muniti solo di una mina o di una bottiglia “molotov”, è stato accolto uno degli ultimi eroi di quella che, insieme alla battaglia di Stalingrado, ha deciso le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Il colonnello Zizzo, nel corso di un “briefing”, ha illustrato a Sasso le modalità dell’operazione “Strade Sicure” ed i successi acquisiti dai parà in questi quattro mesi. Con una comprensibile emozione, Sasso ha voluto ringraziare tutti per l’accoglienza ed ha augurato loro ogni bene, ricordando loro i sacrifici fatti dai suoi amici che da El Alamein non sono più ritornati.

Sasso, Cavaliere della Repubblica, è nato il 24 agosto 1920. Terminati gli studi, il 10 marzo 1940 viene chiamato alle armi ed arruolato nel 92° reggimento fanteria “Ancona”. Fa domanda volontaria per entrare nel nascente corpo dei paracadutisti ed il 21 agosto 1941 transita nella specialità e viene assegnato al 2° Battaglione Raggruppamento “Rispoli” – 6a Compagnia Grifi, quella stessa Compagnia che il 9 novembre 1971 perderà 46 paracadutisti inabissatosi con il loro aereo al largo del mare di Livorno.

Nella battaglia di El Alamein, Agostino si distingue per coraggio ed altruismo tanto da essere decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Mitragliere già distintosi per coraggio nel corso di aspro combattimento contro nemico preponderante, ferito in varie parti del corpo, rifiutava di recarsi al posto di medicazione e continuava a sparare finché non veniva sopraffatto” – El Munassib 23 – 24 ottobre 1942”. Erano cinquemila i paracadutisti della Folgore nel deserto nordafricano, ne rimasero circa trecento alla fine della battaglia di El Alamein. Fatto prigioniero dalle truppe inglesi dell’8a Armata del Generale Montgomery, veniva restituito alla famiglia solo il 31 marzo 1946.

Attualmente è Presidente Onorario dell’Anpdi di Terra di Lavoro, di cui è presidente Michele Franzese. Bisogna essere fieri di questi italiani.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico