Pd, autosospensione “di massa” contro Pagano

di Redazione

Pd Trentola DucentaTRENTOLA DUCENTA. “Il sindaco Nicola Pagano ha pensato di risolvere la crisi politica, in poche ore, tramite un accordo personale con il segretario del Partito Democratico, Luigi De Roma, che ha determinato la nomina assessoriale dello stesso e la defenestrazione dei due assessori che il partito presentava nella giunta uscente”.

Così esordiscono, in una nota, i consiglieri Nicola Russo e Saverio Fabozzi, l’ex assessore Luigi Fabozzi, e altri esponenti del Pd che, come riporta la stessa, rappresentano “la maggioranza del partito” e non condividono le ultime decisioni adottate dal primo cittadino circa la nomina della nuova giunta comunale. Gli stessi dichiarano di essersi autosospesi dal partito, invocando l’intervento dei vertici provinciali. “L’aspetto numerico in politica è sempre rilevante – spiegano – e da solo doveva indurre il segretario ad una più attenta riflessione. Tuttavia la questione che solleviamo, e che riteniamo sia molto più grave, è il mancato rispetto delle procedure interne al partito nella gestione della crisi. Riteniamo che sia infantilismo politico (o in alternativa malafede) accettare un simile incarico assessoriale senza prima confrontarsi preventivamente con gli organi istituzionali del partito ed i consiglieri comunali in carica. Il successivo manifesto affisso nelle strade cittadine ed i comunicati stampa e sui siti internet che hanno utilizzato in maniera impropria il simbolo del Partito Democratico, hanno fornito una visione distorta della realtà. Le scelte fatte, senza dare a nessuno l’opportunità di analizzare e discutere le questioni che stanno alla base della crisi e che sono prettamente di natura politica, hanno purtroppo spaccato in due il partito cittadino. Il comportamento del segretario viola i principi etici e morali statutari in quanto il percorso attuato è palesemente antidemocratico e dannoso per il partito. Si ritiene – concludono – che questa profonda incrinatura potrebbe sfociare addirittura in una scissione di massa che potrebbe dimezzare il partito cittadino e gli farebbe perdere la rappresentanza in Consiglio Comunale”.

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