Il gruppo Pagano “resiste” e approva gestione pubblica dei rifiuti

di Redazione

da sin. Picone e PaganoTRENTOLA DUCENTA. Consiglio Comunale nella rinnovata Aula Consiliare, anche se con i termosifoni spenti, la permanenza diventa difficile per tutti.

A guidare le quattro ore di battaglia consiliare è il neo Presidente del Consiglio Comunale, Carlo Russo. A guida della corazzata di maggioranza, Nicola Pagano, sindaco della città (nella foto a des.). A dirigere, fin da subito, le operazioni di bombardamento massiccio i tre ex consiglieri di maggioranza, Saverio Fabozzi, Nicola Russo e Raffaele Di Lauro, neo opposizione, ormai regolarizzata, in seno al Consiglio e gli oppositori “doc”, quelli che gli elettori hanno scelto come tali, in pratica il gruppo che fa capo a Giuseppe Apicella. Sono proprio gli oppositori di centrodestra a dover chiarire che il loro ruolo, al di fuori di inciuci ed illazioni, sarà quello di oppositori “ufficiali”, che mai andranno a mischiarsi con nuove frange oppositrici venutesi a creare lungo il cammino amministrativo. Bombardano a tutto spiano gli ex-alleati, lasciando la parola a Raffaele Di Lauro, che ne spara di colpi, obiettivi Nicola Pagano, Filippo Zagaria, Michele Conte e i tre assessori esterni Angelo De Roma, Vittorio Savino e Giuseppe Coppola, quasi come se fossero i colpevoli della “rivolta”. Ad onor del vero, ci sarebbero talune critiche da mettere sul tavolo e in verità fa un tantino meditare il fatto che assessori fino ad ieri in giunta oggi chiedano chiarimenti e pongano forme ostative nei confronti proprio di materia da loro stessi trattata e portata a compimento. Sono gli aspetti “strani” e probabilmente anche “ridicoli” della politica e purtroppo non solo di quella locale.

Comunque, i fatti stanno così e alla fine sui due argomenti all’ordine del giorno si finisce con lo stesso risultato: 11 favorevoli, 8 contrari, un astenuto, si tratta del presidente dell’assise, Carlo Russo, che, in stile puramente anglosassone, si eleva dalla lotta corpo a corpo. L’opposizione sarebbe potuta arrivare a 9 voti se solo Luciano Sagliocco non avesse abbandonato l’aula. A margine alcune piccole divagazioni di tipo “militare”.

Nella sua lunga disamina, Di Lauro parla di quattro consiglieri che escono dalla maggioranza, includendo nel suo gruppo anche il nominativo di Nicola Grassia. Ma l’azione di “guerriglia” e “disturbo” di Nicola Picone (nella foto a sin.) e le stesse dichiarazioni di Nicola Grassia fanno capire a tutti che l’Italia dei Valori fa ancora parte della maggioranza di governo.

Contro tutto Michele Griffo, che prima se la prende per una delibera, a suo dire non a regola d’arte, per fondi per il rifacimento della impermeabilizzazione dei tetti delle scuole, delibera che però il gruppo Di Lauro-Fabozzi-Russo avoca come propria genitura; poi critica l’idea della scelta pubblica per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Proprio sulla raccolta dei rifiuti, il Consiglio vota la scelta pubblica, preannunciando la propria disponibilità a costituire un’azienda a carattere totalmente pubblico per espletare il servizio. La paura di tornare al privato e a tutte le forme di infiltrazioni connesse a tale tipo di gestione sono forti, anche se le due opposizioni concordemente votano contro, non facendo però ben comprendere se siano a favore di scelte private.

L’assestamento di bilancio chiude la serata, anche qui piccole scaramucce, con la neo opposizione a chiedere lumi sullo stipendio del sindaco, sulle aree verdi, sulla cartellonistica pubblicitaria.

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