Cineclub, i film dall’11 al 19 novembre

di Redazione

ChangelingCASAGIOVE. Questa settimana tre film da non perdere questasettimanaal Cineclub Vittoria.

Martedì11 e mercoledì 12: L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger (Orario spettacoli: 16.00 – 18.30 – 21.15); giovedì 13 Parigi di Cedric Klapisch (Orario: 16.00 – 18.30 – 21.15); da venerdì 14 a mercoledì 19 Changeling di Clint Eastwood (Orario: 16.00 – 18.30 – 21.15).

Schede Film

L’ANNO IN CUI I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA

 Un film di Cao Hamburger. Con Michel Joelsas, Germano Haiut, Paulo Autran, Daniela Piepszyk, Simone Spoladore, Caio Blat, Liliana Castro. Genere Drammatico, colore 104 minuti. – Produzione Brasile 2006.

Film di formazione brasiliano con toni da commedia, L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza è un «amarcord» dai toni molto insoliti. Si svolge nel 1970 e racconta l’estate di Mauro, un bambino di 12 anni che si ritrova improvvisamente solo: i genitori devono, appunto, «andare in vacanza», un eufemismo per indicare l’ingresso nella clandestinità (in Brasile imperversa una feroce giunta militare, gli oppositori di sinistra rischiano carcere e tortura); il nonno al quale l’affidano muore all’improvviso. Mauro resta padrone dell’appartamento del vecchio, e di una televisione con la quale seguire l’unico evento che per lui conta in quell’anno, i Mondiali di calcio in Messico (dove il Brasile conquisterà il titolo battendo 4-1 in finale l’Italia di Valcareggi). Ma il piccolo non è solo: intorno a lui si mobilita la solidarietà del Bom Retiro, un piccolo quartiere di San Paolo dove tutti – a cominciare dal papà e dal nonno – sono ebrei originari dell’Europa centrale. Questa «piccola Gerusalemme» che impazzisce per Pelè, e si interroga se «o rey» può giocare o no in coppia con Tostao, è uno spaccato di società brasiliana totalmente medita, almeno per noi. Il regista, Cao Hamburger, ha origini mitteleuropee, chiarissime fin dal cognome. Il suo è un piccolo film malinconico e stmggente, che rievoca con i toni giusti un passato dittatoriale che forse anche in Brasile è stato frellolosamente rimosso. Come il citato Linha do passe di Salles, usa il calcio in modo intelligente, come una realtà parallela e imprescindibile: e che il cinema brasiliano sappia raccontare il pallone meglio di chiunque altro ci sembra, come minimo, un segno di giustizia.

Alberto Crespi – l’Unità

PARIGI

 Un film di Cédric Klapisch. Con Juliette Binoche, Romain Duris, François Cluzet, Fabrice Luchini, Karin Viard, Albert Dupontel, Mélanie Laurent. Genere Commedia, colore 130 minuti. – Produzione Francia 2008

È sempre un piacere trovarsi davanti una commedia fatta come si deve. La coralità di questo Parigi ha qualcosa del sapore dei film di Scola, in un altro contesto culturale e senza l´afflato ideologico che spesso li contraddistingue, ma con lo stesso spessore umano delle vite comuni che assumono una bellezza eccezionale. Infatti Parigi è fatto di questo: di niente e di tutto. Intorno al personaggio di un giovane che scopre una grave malattia cardiaca, parte il girotondo. Mentre aspetta il trapianto, intorno a lui il brulicare di tante relazioni concatenate compone uno sguardo sulla grande città. Sulle microesistenze che pulsano, tra qualche gioia e molte delusioni, apparentemente anonime. In realtà formano il carattere, la storia viva della città. Il cattedratico che s´invaghisce di una sua studentessa e accetta malgrado il disprezzo per la divulgazione la partecipazione a un superpagato programma tv, l´assistente sociale quarantenne con tre figli ma senza marito (è Juliette Binoche) perché «le donne indipendenti spaventano gli uomini», l´immigrato clandestino dal Camerun che si è fidato di una ricca borghese viziata, una fornaia che maltratta le commesse, i fruttivendoli del mercato. Una folla di storie qualsiasi e uniche, al cui servizio s´illustra un gruppo di attori uno meglio dell´altro.

Roberto D’Agostini – la Repubblica

CHANGELING

 Un film di Clint Eastwood. Con Angelina Jolie, John Malkovich, Jeffrey Donovan, Colm Feore, Jason Butler Harner, Amy Ryan, Michael Kelly, Devon Gearhart, Kelly Lynn Warren, Gattlin Griffith, Genere Thriller, colore 140 minuti. – Produzione USA 2008.

Al centro degli eventi una giovane donna, madre single e lavoratrice, Christine Collins, che tornando una sera dal lavoro non trova più suo figlio Walter, di 9 anni, ad aspettarla in casa. Inizia così la sua battaglia disperata per ritrovarlo. In quegli anni (come del resto nei successivi) la polizia di Los Angeles è tra le più corrotte e malate degli Stati Uniti, vera macchina di potere e di estorsione nei confronti dei cittadini. Il sindaco George Cryer è sotto la pressione dell’opinione pubblica, chiede alle forze dell’ordine di risolvere il caso, ad ogni costo. E’ così che il capo della polizia James Davis (conosciuto come “Two guns” per la mania di farsi fotografare con i suoi due gioielli in mano), dopo tre mesi di inutili ricerche, “trova” Walter nell’Illinois e lo porta trionfante alla madre. L’attesa è enorme, ma il bambino che Christine incontra alla stazione non è suo figlio. Inizia così il suo secondo calvario. La polizia e il sindaco hanno sufficiente potere per costringerla a credere l’impossibile, costruendo attorno a lei una macchina di demolizione della sua immagine. Se nella prima parte ‘Changeling’ è tutto concentrato sulla sorte infernale di Christine e sui depistagli costruiti dalla polizia, la seconda parte intreccia magistralmente il destino della madre e quello del figlio, concludendo entrambe le storie con i due processi. Vera al 100 per cento, comprese quasi anche le battute dei personaggi, la sceneggiatura di ‘Changeling’ merita già da sola il massimo del riconoscimento. Eastwood di suo ci ha messo tutta l’arte di cui è capace, quella capacità di sentire la musica del cinema (a proposito, di ‘Changeling’ è autore delle splendide musiche, produttore e regista) e di far suonare tutti gli strumenti presenti su un set in assoluta armonia, sino ad un perfetto e trascinante crescendo sinfonico. La maniacalità di Eastwood per i particolari e la ricerca della perfezione fanno inoltre di ‘Changeling’ un film a più facce, una più bella dell’altra. Sotto gli occhi dello spettatore si trasforma infatti da film di denuncia a insostenibile horror con serial killer, da grandioso poliziesco ad appassionante court-drama. Alla grandezza di Eastwood vanno affiancate le superbe interpretazioni di Angelina Jolie nella parte di Christine Collins e di un irriconoscibile John Malkovich nei panni del pastore presbiteriano.” .”

Roberta Ronconi -Liberazione

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