Grumo Nevano, polemica su impianto “Thor”

di Redazione

GRUMO NEVANO (Napoli). Sito di compostaggio, impianto di trattamento dei rifiuti, raccolta differenziata e ampliamento dell’isola ecologica, sono i temi che in questi giorni stanno creando confusione e allarme tra i cittadini.

La confusione aumenta con la delibera numero 159 del 27 ottobre, attraverso la quale l’amministrazione Bilancio approva “il progetto preliminare dei lavori di realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti urbani”. Lo stesso che dovrebbe sorgere a ridosso dell’attuale isola ecologica su di un’area di 4mila metri quadrati per un costo complessivo di 4.300.000 euro, sarà secondo la delibera di tipo Thor con particolare riferimento alla componente organica dei rifiuti. E’ proprio questo che ha scatenato ancora una volta la reazione di Giuseppe Landolfo, segretario cittadino di An. Difatti, attraverso un comunicato stampa, sostiene che quel tipo di impianto, in quanto capace di trattare tutti i rifiuti, potrebbe non solo essere usato tranquillamente come un normale impianto di compostaggio ma accogliere anche i rifiuti dai comuni limitrofi. Landolfo evidenzia come la delibera sia stata votata, in modo strano ed inconsueto, poiché in quella seduta la giunta era composta dai soli tre assessori, Mario Cristiano, Gabriele Cristiano e Concetta Musello. Il “giallo” s’infittisce perché, secondo alcune indiscrezioni, sembra che parte degli assessori assenti non sia stata avvisata in tempo utile per la seduta. Un fatto che, se verificato, sarebbe gravissimo per la democrazia che deve essere alla base di scelte così importanti per la popolazione. Forse anche per la scarsa campagna informativa sugli impianti di tipo Thor, ancora in via di sperimentazione su scala nazionale; tra i cittadini grumesi accresce l’allarme, specialmente tra coloro che abitano a ridosso dell’isola ecologica. Le continue rassicurazioni del primo cittadino, fatte anche nell’ultimo civico consesso, confermando che questa amministrazione non ha in animo la realizzazione di un sito di compostaggio, non bastano. C’è già chi pensa di costituire un comitato di lotta per vigilare sull’effettiva utilità di quest’impianto e sulla sua ricaduta sia economica che ambientale.

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