Ddl Sanità, Stellato: “Caserta penalizzata in posti letto”

di Redazione

Giuseppe Stellato NAPOLI. Ieri sera, com’è ormai noto il Consiglio Regionale ha licenziato il disegno di legge per l’approvazione delle “Misure di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro del disavanzo”, …

… con l’allegato il Piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera, a seguito dell’Accordo sottoscritto tra la Regione Campania e i Ministeri dell’Economia e della Salute ed entro il termine del 30 novembre 2008 fissato dal Governo. Nel novero dei numerosi tagli apportati al sistema sanitario campano, salta all’occhio la perdita, in misura di posti letto, subita dal territorio della provincia di Caserta, ed è già polemica post approvazione. Il Consigliere Regionale del PdGiuseppe Stellato anch’egli di ritorno dal Consiglio fiume ha voluto sottolineare gli aspetti deludenti del nuovo disegno di legge, ma anche ricordare alcuni punti positivi per cui ben sperare.

“Certo non c’è da fare salti di gioia, – dichiara Stellato – si è lavorato per la riduzione, non c’era altra strada. Una riduzione, su di un totale di 20.737 posti letto sia pubblici che privati, rispetto all’attuale dotazione, di circa 685 unità su tutto il territorio regionale, con un risparmio economico di circa 105.205.660 euro. La provincia di Caserta in particolare soffre per tagli di considerevole entità che colpiscono l’ospitalità di molte strutture importanti, come la Seconda Università di Napoli con un abbattimento di 60 posti letto, oppure la riduzione ad una sola azienda sanitaria locale. Ci sarà ora da lavorare per rifinire, per riuscire a studiare la migliore dislocazione dei fondi e ripartirli in misura funzionale alle spese. Non è un compito facile quello che attende amministrazioni e strutture locali. Vi sono stati però anche degli spiragli, come l’approvazione dell’emendamento, da me fortemente voluto, riguardo l’unità di Senologia di Santa Maria C.V. e l’aver coinvolto la Giunta regionale sull’annosa questione dell’Ospedale di Teano; anche l’ordine del giorno sulla realizzazione di una struttura ospedaliera che copra il territorio che va da Teano – Sessa Aurunca al Basso Lazio, è stato depositato a firma di tutti i capogruppi, e non è risultato da poco”.

La vicenda dell’unità senologica di Santa Maria ha destato non pochi dissensi, tra gli addetti ai lavori ma anche nella cittadinanza che usufruisce di un servizio ottimale e unico per copertura sull’intero territorio. Perdere tale servizio avrebbe significato danneggiare l’utenza ma anche la sanità pubblica provinciale. Un vittoria importante dunque questa per la provincia di Caserta in materia di servizi sanitari d’eccellenza; il Consigliere Stellato non ha mai smesso di impegnarsi in tal senso, intervenendo costantemente nei lavori del maxiemendamento elaborato dalla commissione e dalla giunta.

Altro punto che richiede attenzione ed una seria analisi è quello relativo all’accorpamento del Melorio, ospedale di Santa Maria Capua Vetere, e del Palasciano di Capua, che, è ufficiale, confluiranno ora nel nuovo ospedale sammaritano: “Ricordiamo che in virtù di questo piano ospedaliero regionale – chiarisce Stellato – la realizzazione di tale nuova struttura era stata già prevista, bisognava deciderne solo la collocazione più idonea. Era necessario che questa fosse strategica ed in grado di soddisfare al meglio le esigenze delle comunità interessate ad un servizio significativo ed importante per l’intera fascia di utenza,in più, servita anche da una rete di viabilità e collegamento allocata in prossimità delle grosse arterie di traffico. E’ su questo aspetto che ho fatto notare l’opportunità e la necessità che una scelta così importante, e con investimenti così cospicui, venga orientata proprio da un criterio di ottimizzazione, inteso nel senso di migliore fruibilità del servizio da un’intera area territoriale. Va considerato che la struttura che dovrebbe avere circa 250 posti letto va a coprire una notevole area anche densamente abitata e si colloca all’interno della rete di emergenza provinciale”.

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