Ciaramella: “Stop a interviste telefoniche”

di Antonio Arduino

Domenico CiaramellaAVERSA. Rapporti con la Stampa l’Amministrazione comunale, il sindaco cambia modus operandi e chiude ai comunicati diffusi ai tanti corrispondenti locali.

Ma non è tutto. Il primo cittadino dice basta anche alle interviste telefoniche. Così, come preannunciato nel corso dell’ultima intervista ufficiale – diffusa anche on line su un network locale – rilasciata dal primo cittadino per fare chiarezza sulla querelle nata con i giornalisti al termine della conferenza di presentazione della nuova giunta, l’ufficio stampa del sindaco, cancellando i sospetti sull’esistenza di una lista nera avanzata da parte di alcuni operatori dell’informazione, non invia più notizie e comunicati ai singoli giornalisti ma li trasmette direttamente alla redazioni delle testate da cui dipendono.

Una scelta che Domenico Ciaramella spiega così: “Dopo quanto successo non potevamo continuare a dare notizie alla stampa così come è stato fatto fino ad oggi”. “Su Aversa – continua – alcune testate hanno quattro o cinque corrispondenti. Così se, per avere notizie, ciascuno di questi operatori, oltre naturalmente a quelli degli altri quotidiani, mi chiama quando rientro a casa, considerando che ogni volta sono costretto rimanere a telefono per tanti ma tanti minuti mi diventa difficile persino pranzare nel piccolo spazio di tempo che resta tra gli impegni mattutini e quelli pomeridiani imposti dal mio ruolo”.

Da qui la decisione, preannunciata una settimana fa, di cambiare il sistema. “Ovviamente – tiene a precisare Ciaramella – non ho alcuna intenzione di creare difficoltà al lavoro dei giornalisti che rispetto, ma non si può andare avanti senza regole”. Per questo il vicesindaco, il capo di gabinetto e l’addetto stampa stanno preparando un disciplinare che regolerà i rapporti fra l’Amministrazione e la Stampa. “Sia chiaro – riprende Ciaramella – con questo disciplinare non si vuole assolutamente limitare né ostacolare il lavoro dei giornalisti che rispetto, ma regolamentarlo attraverso norme che sicuramente serviranno a garantire sia il lavoro dei giornalisti sia l’amministrazione affinché non capitino più ‘incidenti’ come quello che ha dato il via a una querelle che non avrebbe avuto alcun motivo di esistere”. “Ovviamente, – conclude – varato il regolamento torneremo ad avere i soliti rapporti con la Stampa”.

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