Puzza, cittadini scrivono alle Istituzioni

di Redazione

puzzaORTA DI ATELLA. I cittadini di Orta di Atella scrivono per l’ennesima volta alle Istituzioni dopo la riapertura dell’azienda “Eurocompost”, ritenuta la “fonte della puzza” e alla quale il Tar ha concesso la sospensiva all’ordinanza di chiusura emanata dal Comune.

In una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell’Ambiente, ai presidenti di Regione e Provincia, al Dipartimento della Protezione Civile, alle associazioni ambientaliste, a Noe e agli organi di stampa, i cittadini affermano:

“Con la presente si vuole rendere noto alle S.V. della condizione ignominiosa in cui è costretta a vivere la città di Orta di Atella (Ce), la quale può definirsi ben lontana da quei canoni di civiltà che dovrebbero contraddistinguere ogni città italiana. Non solo all’interno dei suoi confini, infatti, ma in tutto il territorio circostante, si è costretti quotidianamente e costantemente a subire i miasmi maleodoranti emessi da un opificio (la Eurocompost Srl) che, nonostante si trovi su un terreno agricolo e a solo settecento metri dalle abitazioni, svolge attività di trattamento dei rifiuti, senza essersi dotata delle autorizzazioni sanitarie (ordinanza comunale n. 62/2008) e senza azionare in maniera continua l’impianto di abbattimento degli odori.

Ebbene, nonostante il Comune abbia intimato, con regolare ordinanza, la cessione immediata di ogni attività, ed ancora, la Provincia abbia ritirato ogni autorizzazione perché in contrasto con l’art. 214 del Dlgs 152/2006, la suddetta continua ad usurpare l’aria ai cittadini, causando una desertificazione umana, dovuta al fatto che non si è liberi di circolare all’aria aperta per le vie della città, ormai ridotte a un perenne coprifuoco.

Ciò sta provocando anche un danno economico di proporzioni incalcolabili poiché i titolari degli esercizi commerciali sono costretti ad assistere impotenti ad una “fuga di massa” non appena compare il fetore. Tutto ciò perché la suddetta viene continuamente legittimata da quella che viene definita “giustizia amministrativa”. Infatti, tutte le ordinanze di chiusura emanate dal Comune (siamo ormai alla quarta) vengono continuamente respinte dallo stesso giudice del Tar (poiché è l’unico che ne ha la competenza territoriale).

E’ da questo territorio martoriato che continuiamo a gridare aiuto e a sperare in un soccorso che non arriva. A nulla sono valsi gli appelli finora fatti: le istituzioni locali si dicono impotenti di fronte al problema ed oltre a ciò che hanno fatto, non possono fare… Annichiliti nella nostra dignità oltre che oppressi psicologicamente e fisicamente quando la puzza ci prende lo stomaco e vediamo i nostri figli vomitare, continuiamo a lanciare il nostro grido di aiuto poiché crediamo ancora nella civiltà.

Nell’attesa che il nostro appello venga raccolto, noi cittadini di Orta di Atella, insieme agli altri Comuni limitrofi che subiscono la stessa piaga (Frattaminore, Caivano, Crispano, Succivo, Sant’Arpino, Frattamaggiore, Grumo Nevano, Aversa, Gricignano, Cardito) non ci arrenderemo, continueremo a lottare per il diritto fondamentale alla salute e al semplice respirare poiché l’aria è un bene che non può essere oggetto di compromessi!”.

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