Scuola, l’incredibile “proposta strategica” di Cossiga

di Redazione

Francesco CossigaLascia quanto meno senza parole l’ultima intervista che l’ex Presidente della Repubblica ed ex Ministro degli Interni, Francesco Cossiga, ha rilasciato al quotidiano QN.

Un pensiero tutto suo sull’attuale protesta degli studenti di tutta Italia contro il Decreto Gelmini e contro la Legge Finanziaria (la Legge 133) che prevede forti tagli nelle scuole e nelle università del paese.

Questo quanto testualmente ripreso dal discorso di Cossiga: “Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell’interno. In primo luogo lasciar perdere i ragazzini dei Licei, pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito. Lasciare fare gli universitari, ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università. Infiltrare gli studenti con agenti provocatori pronti a tutto e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine, mettano a ferro e fuoco le città. Dopodiché, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanzedovrà sovrastare quello delle auto di poliziae carabinieri, nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, perché tanto poi i magistrati li rimetterebbero tutti in libertà, ma picchiarli e picchiarli a sangue,anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti, non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si”.

Commentare quanto detto da Cossiga è un tantino imbarazzante, di certo per chi ricorda, come lo ricordiamo noi, gli anni bui del suo ministero è un’eco che dà fastidio e che ci riporta a tante verità mai rese visibili dalla storia di quei giorni e che forse oggi solo la forte deplezione neuronale mette in chiara luce.

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