“Militari addestrati sotto il livello di guardia”

di Redazione
 ROMA. “I militari italiani sono addestrati sotto il livello di guardia”. Lo scrive Repubblica citando la denuncia contenuta nella relazione annuale del 2008 del ministero della Difesa che sarà presentata nei prossimi giorni alla Camera.

Eppure lo steso governo Berlusconi da agosto ha schierato 3 mila soldati con compiti di polizia nelle città italiane e 500 parà nel casertano contro la camorra. Sotto la voce “formazione del personale”, si legge che “le limitate risorse finanziarie a disposizione negli ultimi esercizi per la formazione e l’addestramento hanno imposto di concentrare gli sforzi verso il personale e i reparti destinati al turn over nelle missioni internazionali, con minore attenzione alle altre attività operative”. “Ne è derivata di conseguenza – prosegue la relazione – una drastica riduzione delle attività rivolte all’addestramento del restante personale. Il livello addestrativo complessivo è sceso ampiamente sotto il livello di guardia con significativa perdita di professionalità, in particolare con riferimento al personale più giovane e più bisognoso di formazione e addestramento”.

Nella precedente relazione dell’ex ministro Arturo Parisi si parlava di “risorse economiche insufficienti, in grado appena di garantire, ma unicamente su livelli minimali, un’attività addestrativa e formativa ridotta”. Dai “livelli minimali” di Parisi si è scesi ora, con La Russa, “ampiamente sotto il livello di guardia”. Pur essendone il governo Berlusconi consapevole al punto che sempre nella stessa relazione quantifica in oltre un milione di euro “il gap formativo accumulato per attività non svolte negli ultimi esercizi”, in agosto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha esitato ad imporre proprio alla Difesa per i prossimi tre anni il drastico taglio di 2 miliardi e 612 milioni.

E sempre a proposito di tagli, per finanziare i parà anti- Casalesi sono stati ridotti da 6 a 5 i mesi di presenza nelle città dei 3 mila soldati. Ma se il livello di professionalità dei 190 mila militari italiani (senza contare i carabinieri), è sceso sotto il livello di guardia, “a chi spetta, se non alla linea di comando – si chiede il generale Domenico Rossi, presidente del Cocer interforze, sindacato delle forze armate – la responsabilità di giudicare se abbiamo raggiunto livelli minimali di addestramento oltre i quali il personale non è in grado di svolgere il proprio lavoro in sicurezza?”.

Una prima risposta al generale Rossi la dà lo stesso ministro della Difesa. “La relazione annuale 2008 – spiega Ignazio La Russa – va presa cum granu salis. I militari che ruotano nelle missioni estere sono circa 50 mila, più quelli di riserva. Questo ci fa dire che per la restante e minore parte, l’addestramento è ‘sotto il livello di guardia’ ma sopra quello di efficienza. È come quando in auto si va in riserva: è segno che la benzina sta per mancare, ma ce n’è ancora un po’. Ecco, s’è accesa la spia che segnala che la professionalità del nostro esercito sta per andare in rosso. Ma è ancora efficiente”.

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