Dimissioni Lettieri, Di Ronza spiega i motivi della crisi

di Antonio Taglialatela

Di Ronza-LettieriGRICIGNANO. “Motivazioni personali”, questa la giustificazione che il sindaco Andrea Lettieri ha fornito nella sua lettera di dimissioni protocollata stamani.

Tuttavia, come già abbiamo scritto, ben altro c’è dietro la decisione del primo cittadino e dietro la crisi che ha determinato uno scontro interno alla maggioranza. A tal proposito l’assessore alle finanze Giacomo Di Ronza, attraverso una nota ufficiale, fornisce delucidazioni sulla vicenda, confermando, tra l’altro, le indiscrezioni da noi riportate, ossia che le divergenze tra il primo cittadino e il gruppo di consiglieri “scissionisti” si sono create in merito alle questioni della vendita del diritto di proprietà dei terreni nei pressi della Us Navy e dei debiti fuori bilancio.

Di Ronza spiega come parte dei consiglieri sarebbe venuta meno ad impegni presi nei mesi scorsi. “La giunta comunale, – spiega Di Ronza – con atto deliberativo numero 89 del 26 giugno scorso, ha adottato gli interventi necessari al rientro dello sforamento del Patto di Stabilità verificatosi nell’anno 2007, così come imposto dalla normativa vigente. Per far fronte allo sforamento del Patto, l’esecutivo proponeva di cedere il diritto di proprietà delle aree del Peep (nei pressi della Us Navy, ndr) già concesse in diritto di superficie. L’argomento era di importanza rilevante, tant’è che la sera precedente all’approvazione in giunta era stato oggetto di un lungo dibattito nella riunione di maggioranza, dove tutti i presenti si esprimevano a favore. Il giorno successivo l’esecutivo, all’unanimità, approvava il provvedimento da sottoporre successivamente al Consiglio comunale. Nel contempo, la delibera veniva trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze, come disposto dalla normativa. Successivamente veniva notificato al Comune un pignoramento da parte di Acqua campania, relativo alle acque di depurazione, pari a 2 milioni e 657mila euro, per il periodo dal 1992 al 2005. Per poter far fronte a questo debito abbiamo previsto nel riequilibrio di bilancio, da sottoporre al vaglio del Consiglio comunale, di utilizzare la somma disponibile di 1milione e 742 mila euro relativa ad importi a residui, iscritti regolarmente in bilancio. Restano, quindi, 914mila euro di debito da coprire che, sommandoli all’importo relativo allo sforamento del Patto di Stabilità, determinano uno squilibrio di bilancio pari a 1 milione e 644mila euro. Pertanto, considerato che tale debito non può essere coperto con normali mezzi di bilancio, il Comune rischia il dissesto finanziario che, tradotto, significa: aumento dei tributi locali al massimo, aumento dei servizi a domanda individuale, impossibilità a contrarre mutui, a provvedere a nuove assunzioni e non poter assicurare neanche l’ordinaria amministrazione. A fronte di questo rischio si avvalora, quindi, la delibera approvata a giugno relativa alla vendita del diritto di proprietà dei terreni Peep. Su questo argomento, però, una parte della giunta e della maggioranza ha manifestato delle perplessità, venendo meno, dunque, all’indirizzo politico rispetto al quale si erano dichiarati favorevoli a giugno”. L’assessore Di Ronza ritiene, quindi, la decisione del sindaco “un atto dovuto a fronte della fiducia venuta meno, a mio avviso”. Tuttavia, Di Ronza auspica un rientro della crisi e lancia un appello alla maggioranza: “La crisi non è irreversibile, così come non è ancora irreversibile il dissesto finanziario. Il sindaco ha venti giorni di tempo per ritirare le proprie dimissioni. Quindi, invito la maggioranza tutta ad un atto di responsabilità al fine di evitare il dissesto e il commissariamento del Comune”.

Nonostante l’auspicio dell’assessore, sembra però che la decisione del sindaco sia irrevocabile. Anzi, secondo indiscrezioni sembra che Lettieri voglia rimettere tutto in discussione, ricandidandosi alle amministrative che potrebbero tenersi già nella prossima primavera. Infatti, il sindaco non ha terminato il secondo mandato consecutivo, per la precisione, non ha terminato i due anni e mezzo successivi al primo mandato, che scadono il prossimo 26 novembre.

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