Riforma Gelmini, il Cip Caserta allo sciopero del 30 ottobre

di Redazione

precariCASERTA. I Cip (Comitati insegnanti precari) aderiscono allo sciopero del 30 ottobre, a Roma,assieme a Cgil-Cisl-Uil, Gilda, Snals, contro le iniziative del ministro Gelmini e la politica scolastica del governo in materia di istruzione e precariato.

“Dopo essere stati in prima fila lo scorso 17 ottobre – chiarisce Maristella Curreli, presidente nazionale dei C.I.P. – scioperiamo ancora il 30 perché siamo al fianco di chiunque si batta per la scuola pubblica, laica e di qualità. Manifestare, per noi precari, comporta un notevole sacrificio economico. Scendiamo in piazza con convinzione ma anche costretti sia dalla scarsa sensibilità fin qui dimostrata dalle organizzazioni sindacali verso il precariato sia dalla dissennata divisione del fronte sindacale che sostiene le stesse ragioni in giorni e manifestazioni separate”.

I Cip avanzano riserve di metodo e di merito sui vari provvedimenti varati e programmati dall’esecutivo. Nel metodo, i Cip contestano la frammentarietà ed estemporaneità delle iniziative legislative e l’assenza di attendibilità pedagogica e scientifica; l’iter d’urgenza scelto dal governo per l’approvazione, con l’esclusione tanto della concertazione con le varie componenti della “scuola militante” quanto della contrattazione con i rappresentanti degli operatori del comparto scuola. Nel merito, i Cip rifiutano: l’adozione del maestro unico e la revoca del tempo pieno nell’istruzione primaria; la contrazione generalizzata degli orari di lezione negli altri ordini di scuola; la programmata chiusura dei plessi scolastici nei piccoli centri; i tagli agli organici ed il blocco del turn over; il proposito di affidare ai dirigenti scolastici la facoltà di scegliere, stabilizzare ed eventualmente gratificare gli insegnanti in assenza di regole certe, trasparenti e condivise; l’attacco sia alla libertà d’insegnamento e di espressione dei docenti sia al pluralismo ed alla collegialità nell’azione didattica; l’accorpamento di più classi di concorso e il conseguente abuso dello strumento della mobilità professionale a dispetto delle competenze specifiche e delle esperienze acquisite nel tempo; il sistematico ed indiscriminato linciaggio contro la professione docente, nonché la professionalità e la dedizione al lavoro dell’intera categoria; i giudizi sommari e le discriminazioni nei confronti degli insegnanti meridionali e delle scuole del sud; il mancato rispetto degli impegni sanciti dalla finanziaria 2007 in materia di docenti precari e l’assenza di un concreto disegno strategico alternativo per la stabilizzazione del personale scolastico impiegato da decenni con incarichi a tempo determinato.

Il Cip Caserta, secondo la portavoce Caterina Russo, è deciso ad andare avanti: “Dobbiamo rivendicare con forza – afferma – e orgoglio la nostra professionalità, i nostri titoli ed il nostro lavoro. Non si può, con rassegnazione, smettere di lottare, stavolta dobbiamo essere uniti più che mai. Il governo dovrà sapere che avrà di fronte persone decise e convinte, sui motivi della protesta e su ciò che chiediamo. Ci opporremo con convinzione alla chiusura di centinaia di scuola a Caserta e provincia. A tal proposito, lanciamo un appello ai sindaci dei comuni interessati, affinchè si uniscano a noi per evitare tale scempio, che andrà a colpire soprattutto le famiglie, che dovranno ancora una volta, trovare il modo ed il mezzo, affinchè i loro bambini, possano frequentare normalmente la scuola, senza essere costretti a spostarsi per decine di chilometri dalla loro abitazione, con aggravio ulteriore di spese a danno delle stesse famiglie. Aspettiamo tutti i docenti casertani, espressione di tutte le realtà del precariato scolastico, il 30 ottobre, a partire dalle 8,30, in piazza della Repubblica, a Roma”.

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