15mila persone al corteo antirazzista

di Redazione

il corteo antirazzista a CasertaCASERTA. Oltre 15mila, secondo le stime degli organizzatori, le persone che sabato hanno partecipato alla prima giornata della manifestazione antirazzista organizzata dopo la strage di camorra a Castelvolturno dello scorso 18 settembre.

Un risultato straordinario che ha visto la partecipazione non solo di tanti studenti, cittadini italiani ed extracomunitari, ma anche di numerose istituzioni come il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, quello di Napoli, Rosa Russo Iervolino, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, della provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, della provincia di Napoli, Dino Di Palma, e di tanti politici, assessori e amministratori della Campania. Numerosi i pullman e i treni arrivati a Caserta dalle Province di Napoli e Salerno e molte le adesioni da parte delle istituzioni e della politica.

A sfilare anche il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, che ha lanciato un duro attacco ai politici, accusandoli di essere “piegati alle leggi della camorra”.

Corteo antirazzistavideo

Per gli organizzatori questa grande partecipazione si spiega soprattutto con “l’ondata di indignazione che sta attraversando le comunità migranti dopo la strage di Castel Volturno e i tanti, troppi episodi di razzismo e di violenza verso gli immigrati”. Un’indignazione che gli extracomunitari sperano si traduca in “un’alleanza dei diritti contro gli imprenditori della paura e della precarietà”. “Come venti anni fa con la morte di Jerry Essan Maslo, noi speriamo che dopo la strage terroristica degli immigrati innocenti di Castel Volturno – dicono i rappresentanti del Comitato promotore della manifestazione – l’iniziativa di oggi a Caserta e quelle a Roma, ad Ancona, a Parma e a Milano, segnino la sollevazione della coscienza civile contro la legislazione discriminatoria che oggi espone migranti e rifugiati allo sfruttamento, alle violenze e agli speculatori”.

“Siamo noi le prime vittime dell’insicurezza – spiega Sfephen della comunità ghanese di Castel Volturno – perché l’unica vera sicurezza si fa con i diritti”. La manifestazione ha voluto lanciare una serie di messaggi come prevedere canali di ingresso regolari “attualmente inesistenti”, regolarizzare i lavoratori immigrati che da anni vivono e lavorano in Italia, ma che non hanno il permesso di soggiorno e difendere il diritto di asilo. “Apprezziamo la vicinanza delle istituzioni locali – aggiungono i manifestanti – ma questa vicinanza deve tradursi in politiche e risorse vere per l’accoglienza. Un terreno su cui la Regione Campania è ancora troppo indietro”.

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Gli extracomunitari chiedono, inoltre, al governatore Antonio Bassolino di “esprimersi pubblicamente contro il rischio paventato di un ‘centro-lager’ per migranti anche in Campania”. Ed auspicano che Questura e Prefettura si “impegnino nel rinforzare gli uffici preposti al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno”.

Il corteo è partito dalla stazione di Caserta per poi sfilare pacificamente, a ritmo di reggae, lungo le strade della città. Migliaia di immigrati resteranno in presidio in piazza Vanvitelli per una due giorni di happening, allestendo punti di ritrovo per trascorrere la notte. Nella stessa serata di sabato, veglia per le vittime delle “carrette del mare”.

Domenica, alle ore 18, ci sarà un concerto contro il razzismo con l’orchestra di Piazza Vittorio e Pietro Condorelli. Lunedì, infine, giornata interamente dedicata agli incontri istituzionali.

Il prossimo appuntamento è fissato per il mese di dicembre quando sarà indetta un’assemblea nella sala consiliare del Comune di Castel Volturno “per cominciare concretamente a sviluppare il necessario cambio di rotta”.

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