Maroni: “Il parente del pentito aveva rifiutato la protezione”

di Redazione

Roberto MaroniCASAL DI PRINCIPE. “Sapevamo che era una persona a rischio, dispiace che abbia rinunciato alla protezione che lo Stato gli aveva offerto”. Lo afferma il ministro degli Interni, Roberto Maroni, dalla festa del Pdl a Milano, nel commentare l’omicidio di Stanislao Cantelli, parente del pentito Luigi Diana.

“Non so se l’abbia fatto per sfiducia nei confronti dello Stato o per quale motivo. Se avesse accettato la protezione dello Stato forse non sarebbe morto. Da quelle parti – ha concluso Maroni – è necessario che la gente si fidi dello Stato, noi vogliamo controllare il territorio”.

Sull’episodio si è espresso anche il ministro ombra del Pd Marco Minniti: “Purtroppo, al di là di qualche facile ottimismo, il delitto di oggi a Casal di Principe ci fa comprendere quanto sia difficile ristabilire il dominio dello Stato su questo territorio. L’omicidio in pieno giorno del parente di un collaboratore di giustizia ci conferma – malgrado l’impegno di magistrati e forze di polizia e i risultati positivi conseguiti come l’arresto del gruppo di fuoco responsabile delle recenti stragi – la forza sanguinaria dei clan dei casalesi. Questa camorra ha una struttura e un carattere che la rende simile alle organizzazioni mafiose siciliane o calabresi piuttosto che non a quelle del resto della Campania. Questo rende più difficile e insieme più necessaria la lotta contro i clan con una iniziativa non emergenziale ma con un intervento organico dello Stato. Il Partito democratico – annuncia Minniti – domani a Caserta darà vita ad una iniziativa politica per ribadire il suo pieno impegno nella lotta anticamorra e per presentare le proprie proposte operative”.

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