Le armi dei latitanti usate per strage immigrati e 11 omicidi

di Redazione

Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo e Giovanni LetiziaCASAL DI PRINCIPE. Le armi sequestrate ieri nel covo in cui si nascondevano i latitanti Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia sono servite “per compiere altri undici omicidi, oltre alla strage di Castelvolturno e a diversi atti intimidatori a commercianti”.

A riferirlo il comandante regionale dei carabinieri, generale Franco Mottola, in occasione della visita del ministro della Difesa Ignazio La Russo presso la caserma del comando provinciale dei carabinieri di Caserta, guidato dal colonnello Carmelo Burgio. Il generale Mottola poi sottolineato, in riferimento al blitz compiuto nella zona di Licola, dove erano situati i due villini abitati dai latitanti, come “gli stessi magistrati hanno parlato di una operazione magistrale e di altissima professionalità: sono stati arrestati senza sparare un colpo mentre si temeva uno scontro a fuoco con conseguenze cruente”. Da parte sua, il ministro La Russa ha definito l’operazione “un successo importantissimo”, a dimostrazione che “il territorio è controllato dallo stato”. Ora l’obiettivo è il leader del “gruppo di fuoco”, Giuseppe Setola, ancora latitante.

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