Stellato: “Criminalità non è solo un fenomeno casertano”

di Redazione

Giuseppe Stellato NAPOLI. Il Consiglio Regionale del giorno 23 ottobre discuteva, all’ordine del giorno, quattro tematiche importanti: il piano cave, la legge comunitaria, quella sull’attività agrituristica ed un nuovo impegno per la lotta alla criminalità.

La legge comunitaria regionale non ha potuto essere discussa per una questione di tempi tecnici: le tematiche che l’hanno preceduta, vale a dire il piano cave e gli agriturismi hanno, a giusta ragione, preso più tempo del previsto, e ancor più la discussione sulla lotta alla criminalità organizzata.

“L’ordine del giorno, a firma di tutti i consiglieri – commenta il consigliere regionale del Pd Giuseppe Stellato ha voluto non solo parlare e dibattere dell’argomento, ma provare a dare innanzitutto una risposta concreta ai problemi legati alle territorialità martorizzate dalla malavita, e poi, in particolare, mostrare solidarietà alle forze dell’ordine, alle amministrazioni locali, agli operatori del sociale, ai magistrati, agli inquirenti. Abbiamo deciso di convocare quindi un prossimo Consiglio Regionale in zona calda, evento che sarà concordato poi con le varie amministrazioni. Stabilire una riunione in una sede esterna proprio per affrontare un nuovo dibattito e dare segnali di effettiva presenza sul territorio. Il luogo dovrà essere deciso dalla conferenza dei capigruppo che concorderà modalità e tempi. Tutti oggi si pensa a Casal di Principe ma, una volta per tutte, si tenga presente che la criminalità non è fenomeno targato Caserta e provincia di Caserta, seppur in questi tempi se n’è parlato in larghissima misura per i fatti che tutti conosciamo. La criminalità è una piaga generalizzata, fin troppo, restringere l’attenzione a questo o quel territorio è decisamente sbagliato. Parlare di lotta alla criminalità oggi significa soprattutto non fare differenze sul piano della gerarchia di pericolosità, voler limitare il discorso ad una zona A o alla zona B non ci farebbe capire realmente quali forze mettere in campo, non ci farebbe agire su larga scala.Tutti i soggetti attivi del territorio, tutti coloro che si espongono o subiscono in prima persona dovranno avere una risposta e l’incontro dovrà essere stabilito con tutte le parti istituzionali del comune che ci ospiterà. Vogliamo che sia evidente che le istituzioni non lasciano sole le amministrazioni, gli operatori del sociale, i commercianti. Ci siamo anche noi”.

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