Asl, ancora rifiuti nell’area ex Maddalena

di Antonio Arduino

rifiuti all'AslAVERSA. “In merito alle notizie riguardanti la presenza di rifiuti presso gli uffici direzionali dell’Asl Caserta2 si chiarisce quanto segue: In merito all’area dell’ex-Maddalena e alla zona adibita a deposito per il ritiro dei rifiuti …

… divenuta inevitabilmente, nel periodo di forte criticità dell’intero territorio, una “discarica a cielo aperto”, si specifica che l’Azienda attraverso il Servizio competente si è adoperata per le vie brevi, in modo puntuale e in più occasioni, per chiedere ai funzionari del Consorzio Unico delle Provincie di Napoli e Caserta l’immediata rimozione dei rifiuti, operazione che è stata eseguita soltanto la scorsa settimana. L’Azienda è inoltre intervenuta direttamente e con propri fondi per la rimozione dei rifiuti all'Aslresidui ingombranti non riciclabili (polistirolo), attraverso un’indagine di mercato per individuare le ditte specializzate nel settore. Allo stato l’intera area di deposito risulta disinfettata, disinfestata e derattizzata. Continua la dovuta attenzione da parte del servizio aziendale competente perché la raccolta, da parte del Consorzio Unico, venga svolta con regolarità”.

Questo il comunicato stampa trasmesso a Pupia in riferimento ad un articolo sul tema pubblicato il 3 di settembre. Come è logico abbiamo dato spazio all’altra campana pubblicandolo. Però, avendo segnalato nel servizio, per averli visti e fotografati, non solo montagne di cartone, sacchi neri e polistirolo, ma anche materassi, frigoriferi, sedie e contenitori vuoti di sostanze chimiche nemmeno accennati nel comunicato stampa che sembra far pensare ad una bonifica totale dell’area abbiamo verificato. E se è vero che i capannoni recintati dal nastro rosso e bianco erano praticamente vuoti è anche vero che materassi, frigoriferi e sedie erano ancora lì. Non più sparsi dappertutto, come a settembre, ma messi ordinatamente a ridosso del capanno, affinché dall’esterno non fossero visibili, anche perché il cancello che da accesso all’area, sempre aperto fino ad un mese fa, è stato chiuso. Cosicché dall’esterno, con difficoltà, si riesce a vedere solo i contenitori di plastica vuoti delle sostanze chimiche.

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