Il Pd raccoglie 200 firme contro la riforma Gelmini

di Redazione

Maria Stella GelminiSAN NICOLA LA STRADA. Non caldo ma caldissimo. Si fa avanti sotto i peggiori auspici il lungo autunno della scuola italiana, spaccata tra le novità portate avanti dalla riforma targata Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione, …

… e la ferma opposizione di partiti di opposizione e sindacati che hanno compiuto un deciso passo avanti verso uno sciopero generale della scuola. A lanciare la pietra il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, che ha avvertito: “Se le cose non cambiano andremo allo sciopero generale di tutta la scuola, spero unitariamente, ma se non fosse unitariamente andremo comunque allo sciopero”. In attesa della manifestazione nazionale prevista a Roma per il 25 Ottobre, il locale circolo cittadino del Pd, di cui è segretario l’avvocato Vito Marotta, ha partecipato domenica mattina alla mobilitazione messa in campo dal partito sull’intero territorio provinciale per dire no alla riforma della scuola decisa dal Governo Berlusconi. Domenica mattina, infatti, alla Rotonda, in poche ore, sono state raccolte circa duecento firme a sostegno della petizione “Salva l’Italia”. “I cittadini sannicolesi con la loro partecipazione hanno voluto manifestare il loro dissenso verso i provvedimenti del Governo – ha affermato Vito Marotta – che prevedono ingenti tagli per la scuola con una riduzione consistente del numero degli insegnanti (87.000 in tre anni, ndr.) a danno del futuro dei nostri figli e quindi del Paese. Al gazebo del P – ha aggiunto l’esponente del Pd – hanno fatto visita i tanti amici del circolo unitamente al gruppo consiliare al completo”. All’iniziativa non poteva mancare l’Assessore provinciale all’Ambiente Lucia Esposito sempre in prima fila alle iniziative del circolo sannicolese. “Nella settimana in cui il sindaco e la sua maggioranza hanno aderito al partito di Berlusconi – ha sottolineato il segretario cittadino – la migliore risposta possibile è giunta dalla massiccia partecipazione della gente al nostro gazebo. Cresce nel Paese il dissenso verso un governo che strozza la scuola, alimenta conflitti istituzionali e crea confusione tra interessi privati e cosa pubblica, proprio come accade anche a San Nicola”.

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