Appello degli architetti «Fermate lo scempio della casa comunale»

di Redazione

MarcianiseMARCIANISE. «Fermate lo scempio del palazzo comunale». Un gruppo di ingegneri e architetti di Marcianise, con una esposto, si appella alla commissione straordinaria del Comune e alla Soprintendenza per far bloccare i lavori di ristrutturazione del pian terraneo dello storico edificio di piazza Umberto I.

I locali, dove era ubicato fino a qualche mese fa l’ufficio anagrafe, sono stati destinati dall’amministrazione Fecondo a ospitare lo sportello unico del cittadino, un front-office di tutti gli uffici comunali a utenza continua per favorire l’accesso ai cittadini. Secondo i tecnici che hanno sottoscritto l’esposto, all’interno delle gallerie d’ingresso del palazzo comunale si stanno realizzando soppalchi con solai in cemento e muratura che starebbero sconvolgendo il sistema decorativo di stucchi preesistente. L’edificio risalente al ’700, tra l’altro, è vincolato dalla Soprintendenza che non ammetterebbe in alcun modo lo stravolgimento della sistemazione originale. Quello che è più grave, aggiungono i tecnici, è che si stanno realizzando delle opere in netto contrasto con le norme stabilite dal piano di recupero approvato proprio dal Comune e in cui è compreso anche il palazzo municipale. Per cui si verificherebbe una situazione a dir poco anomala: mentre i cittadini, secondo il piano di recupero, non possono effettuare alcuna opera, se non la ristrutturazione e la conservazione dell’immobile esistente, all’amministrazione comunale sarebbe permessa la realizzazione di nuove strutture. La gara per l’affidamento dei lavori per la ristrutturazione del piano terraneo della casa comunale, per un importo a base d’asta di 340 mila euro, è stata bandita lo scorso dicembre ed espletata a gennaio, mentre le opere sono iniziate a maggio. Il progetto originario fu realizzato dalla facoltà di Disegno industriale di Marcianise, mentre, quello esecutivo dall’ufficio tecnico del Comune. In quello predisposto dall’università – come affermano alcuni ex amministratori – era prevista la realizzazione di soppalchi con materiale molto leggero senza intaccare la disposizione originale della struttura interna delle gallerie d’accesso. I tecnici chiedono alle autorità preposte l’immediata interruzione dei lavori in corso nell’androne della casa comunale «per evitare ulteriori danni a un bene di grande valore storico e artistico appartenente a tutta la comunità».

Il Mattino (FRANCO AGRIPPA)

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