I parlamentari, il pentito, Cosentino, le Assise

di Antonio Taglialatela

rifiuti tossiciCASERTA. Quanto pubblicato da l’Espresso, a firma Di Feo e Fittipaldi, sulla confessione del pentito Vassallo a proposito della devastazione operata in Campania a causa dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici speciali e nocivi a partire dal 1987 e fino al 2005, è sconvolgente.

Lo sappiamo, lo sapevamo, lo sapevo si dice a Napoli, a Caserta e ne parlano tutti come se la catastrofe avvenuta e in atto fosse dovuta a causa naturale. L’indignazione si spegne e l’assuefazione avanza come un magma che seppellisce tutto, che spegne anche il lucignolo fumicante. E’ terribile! I politici, i funzionari, i tecnici accusati e coinvolti si difendono e lasciano intravedere complotti che qualcuno ha tramato nell’ombra ma non contro loro stessi, contro l’Italia, contro il Governo. C’è un dato certo: l’illecito smaltimento dei rifiuti. Questo non è un complotto. E’ un fatto. E’ un crimine. Necessita di alleanze e associazioni a delinquere per compierlo. Gli accusati dal pentito Vassallo certamente sapevano quanto stava accadendo nel territorio. Impossibile che non lo sapessero. Nella loro funzione nulla certamente hanno fatto perchè la devastazione non ci fosse. Il problema è capire se vi hanno partecipato in qualche modo, considerando la loro posizione di rilievo e considerando che la criminalità dei casalesi e la imprenditoria criminale degli imprenditori del Nord, del Centro e del Sud Italia necessitano della complicità di funzionari e politici e amministratori per compiere i misfatti.

Il pentito Vassallo pare sia credibile anche perchè i fatti, ripeto, sono avvenuti ed avvengono. Il reato è in atto. Le Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia (http://www.napoliassise.it) da anni dicono quanto è accaduto e accade e propongono intorno al ciclo dei rifiuti. Il ‘Bollettino delle Assise’ ha pubblicato e pubblica. E’ stato detto tutto. Ma il silenzio è totale e l’oro è non in bocca ma nelle tasche di questa filiera di criminali che ingrassano, si arricchiscono, scalano montagne e giungono a vertici che i nostri Padri costituenti avevano disegnato e costituito non certamente per i malfattori. Attendo, insieme a tanti cittadini, che uno straccio di parlamentare campano chieda chiarezza subito. Attendo, insieme a numerosi cittadini, che un Partito, in Campania, uno qualsiasi, chieda ai suoi parlamentari, ai suoi consiglieri regionali, provinciali e comunali che cosa sta succedendo e se c’è del marcio non in Danimarca, ma qui a Napoli, a Caserta, in Campania. Attendo che nel Parlamento nazionale, tra gli uomini di Governo ci sia qualcuno capace e libero che si faccia carico di uno sconcerto enorme e comprenda quale danno alla vita si sta compiendo in Campania e si chieda dove sono le complicità di ogni tipo.

E’ più che evidente che le complicità ci sono. Sono nel Commissariato di Governo? Si intervenga anche per non creare posizioni di dominio, durature con legami perversi con quel sottobosco affarista che circola e si muove dove il denaro facile scorre a fiumi. E poi che cosa significa questa perenne emergenza che richiede interventi in deroga alle leggi ordinarie ed il mantenimento dell’emergenza che da 15 anni ha creato carriere, ricchezze, tecnici a pagamento, pareri comprati, poteri criminali? Perchè l’Ente Regione non chiede di rientrare nei poteri ordinari e non si appella alla Corte costituzionale? Ma insomma questo deputato Cosentino, padrone regionale di Forza Italia, componente del Governo, e gli altri nominati dal pentito meritano solidarietà perchè vittime o vanno messi fuori gioco? E quanto tempo dovremo aspettare? E intanto restano ai posti che occupano per nomina e non certamente per elezione con il consenso dei singoli cittadini. L’opera di raffreddamento, sopire…sopire…, è iniziata prima che il giornale l’Espresso fosse nelle edicole. Grande movimento e preoccupazione nei Palazzi romani e napoletani. Preoccupazione non per la salute dei cittadini ma perchè bisognava coprire e attutire l’impatto. Ed ecco l’interesse per l’informazione, le telefonate allarmate, gli articoli non firmati pubblicati nelle cronache cittadine e i nomi taciuti sotto l’ombrello delle parole ‘politici coinvolti’.

Uomini come Gerardo Marotta, Alberto Lucarelli, Giuseppe Comella, Nicola Capone, Benedetto De Vivo, Franco Ortolani, Edoardo Benassai, Loris Rossi, Ernesto Burgio, Guido Donatone, Patrizia Gentilini, Carlo Iannello, Francesco Iannello, Raffaele Raimondi, Antonio Marfella, Giovambattista de Medici, Sergio Marotta ed altri hanno sollecitato e proposto itinerari virtuosi arricchendoli con contributi scientifici e tecnici. Anche intorno a costoro il silenzio a Napoli mentre la grancassa suonava intorno agli esperti del regime che le hanno sbagliate tutte…le mosse e le scelte. E chi paga per il reato…se le pareti delle discariche crollano? Soltanto discariche e inceneritori: camorra.

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