Denise, la mamma inizia lo sciopero della fame

di Redazione

Piera Maggio con la figlia DenisePALERMO. Quattro anni fa, era il 1 settembre scompariva a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, la piccola Denise Pipitone, che compirà otto anni il prossimo 26 ottobre.

La madre, Piera Maggio, che in questi anni ha condotto una vera e propria battaglia per ritrovarla, respinge l’idea di una possibile chiusura delle indagini e oggi ha annunciato l’avvio dello sciopero della fame “per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei bambini scomparsi”. “Il dolore c’è – spiega la madre della bimba – ed è forte, più trascorre il tempo più si aggrava, vivo però per non arrendermi e poi Denise è sempre nei nostri cuori e avverto la presenza, è più viva che mai. Il ricordo di Denise, la sua ricerca, devono appartenere a più gente possibile. La aspetto a casa per riabbracciarla”.

La vicenda di Denise presenta ancora molti lati oscuri che le indagini in questi anni non hanno colmato. Esiste un procedimento aperto a carico di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina, ma senza ulteriori eclatanti sviluppi. Oggi a Mazara, dopo una messa per pregare per Denise e per tutti i bambini scomparsi, nella chiesa Madonna del Paradiso, ci sarà un incontro con tutti coloro che vorranno partecipare alla giornata, davanti alla casa di Denise. Qui saranno poi lanciati i palloncini con i messaggi e alle 12 Piera Maggio leggerà un messaggio, ma anticipa: “Oggi è la giornata del ricordo e della speranza. Non voglio parlare di carenze nelle ricerche o nelle indagini sulla scomparsa di mia figlia. Per le polemiche e le critiche ci sarà spazio da domani”.

“Non è giusto che la vicenda di Denise Pipitone si debba consumare tra enunciazioni ad effetto che preludono a risoluzioni quando, in realtà, tutto è brancolante nel buio più totale”

. A parlare è il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione allo sciopero della fame annunciato da Piera Maggio, madre della bimba scomparsa quattro anni fa. Per Marziale, “la presunta circoscrizione del territorio con conseguente accerchiamento dei responsabili, annunciato dalla Procura della Repubblica poche ore dopo il rapimento di Denise, insieme alle dichiarazioni di un pentito, risalenti allo scorso anno, secondo il quale il corpo della piccina giaceva nei fondali del mare palermitano, hanno finito per sconvolgere l’opinione pubblica, ma a tutto ciò ha fatto seguito soltanto il silenzio”. “Questo fermento di dichiarazioni – conclude Marziale – ha contribuito a destabilizzare ulteriormente lo stato emotivo di una mamma già tanto provata e, proprio per tali ragioni, comprendo Piera, ma la invito a recedere dall’iniziativa, perché la sua forza ed il suo coraggio servano da sprone anche alle mamme di tutti gli altri bimbi scomparsi”.

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