16 settembre 1904, primo Sciopero Generale in Italia

di Redazione

Un manifesto del primo Sciopero Generale del 1904Accadde Oggi. Il 16 settembre del 1904 la classe dei lavoratori italiani, mette in campo il primo Sciopero Generale della storia nazionale, secondo i dettami della lotta sociale messi sul campo da Georges Eugene Sorel.

L’azione nasce come “reazione” all’uccisione di 4 minatori sardi uccisi dai carabinieri durante una vera e propria rivolta operaia, scoppiata nelle miniere di Bugerru il 4 settembre dello stesso anno. La Sardegna era già stata un ribollire di forti proteste con lo sciopero dei conciatori di Sassari e Bosa, dei minatori di Lula, Montevecchio, San Giovanni, San Benedetto, Ingurtosu, Monteponi. Le condizioni di lavoro e vita degli operai erano ai limiti della sopravvivenza. A Buggerru, paesino di circa 9mila abitanti le miniere era di proprietà di una Società anonima francese “Malfidano”, il direttore era un greco di origini turche, l’ingegner Achille Georgiades. A Bugerru tutto apparteneva alla società francese, anche i circa 2mila operai delle miniere, flagellati dalla silicosi e dalla tubercolosi. I salari erano da miseria, donne e cernitori giovani guadagnavano 0,60-1,20 lire, gli uomini armatori da 0,80 a 2 lire. Si lavorava “solo” 12 ore al giorno, i turni dentro la miniera non erano mai inferiori a 9 ore, non c’era contratto di lavoro, riposo settimanale, cestino. All’epoca il pane costava 0,27-0,34 lire al chilo, l’olio 1,25 lire, il formaggio e lo zucchero 1,50, il caffè 2,80.

La goccia della rivolta fu l’ordine di anticipare l’orario invernale e quindi di non avere più due ore di riposo, ma una sola ora. Si iniziò lo sciopero il 2 settembre, il 4 da Cagliari arrivarono due compagnie del 42° reggimento di fanteria e spararono sulla folla inerte. Quattro morti, decine di feriti. Il 7 settembre il lavoro riprese e la compagnia concesse 3 ore di riposo nell’intervallo. L’11 settembre si organizza a Milano un comizio contro l’eccidio sardo. I socialisti si dividono tra attendisti e decisionisti, si vota per lo Sciopero generale. Il mantovano Duroni diventa il portabandiera dell’iniziativa. Si succedono scioperi in tutta Italia, il 13 ad Anguillara Sabazia, contro i Torlonia, il 14 a Castelluzzo con due morti sempre ad opera dei carabinieri. Dal 16 al 21 settembre parte lo Sciopero Generale. Milano, Monza, Genova, Torino, Parma, Alessandria, Savona, Bologna, Varese, Ancona, Piombino, Roma, le prime città che aderiscono, segue l’Emilia e la Puglia.

Giolitti, primo ministro, cerca di far partire una militarizzazione dei ferrovieri, ma non ci riesce. Siamo agli arbori del ‘900, la lotta di classe diventa motore della storia contemporanea, ma ancora oggi non riesce a risolvere le grandi questioni del lavoro, il bubbone Alitalia crediamo ne sia un esempio pratico da terzo millennio.

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