14 settembre 1960, fondata l’Opec

di Redazione

Opec Accadde Oggi. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di Petrolio, a noi tutti conosciuta come Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries), viene fondata il 14 settembre del 1960, quindi quasi mezzo secolo fa.

Oggi ne fanno parte dodici paesi, associati sotto una sola sigla per trattare con le compagnie petrolifere, produzione, prezzi, concessioni. La sede quella iniziale svizzera di Ginevra è stata successivamente trasferita in Austria a Vienna fin dal 1965. L’Opec controlla il 78% della produzione mondiale di petrolio ed il 50% di gas naturale. Nel 1968 in Kuwait vede la luce una seconda organizzazione quelle dell’Oapec (Organization of Arab Petroleum Exporting Countries), cioè dei paesi arabi produttori ed esportatori di petrolio, una sorta di copia della precedente, ma con finalità e spunti fortemente politici e di pressione internazionale.

L’Opec nasce al fine di dare uno stop alle grandi compagnie petrolifere, in modo particolare quella americane, che a metà degli anni ’30 gestivano, spesso in maniera assolutistica il mercato internazionale. Fu l’Iraq nel 1960 a convocare una conferenza dei paesi produttori e il 14 settembre del 1960 un primo gruppo di cinque nazioni aderirono all’Opec (Ira, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Venezuela). Principio base è il controllo di quantità e prezzo del petrolio venduto. Nel 1972 agli stati produttori di petrolio arrivarono 23 miliardi di dollari, nel 2007 la cifra è stata di 338 miliardi di dollari, un incremento esponenziale che non tende certamente a calare nelle proiezioni immediate. Il valore del petrolio è stato determinato in dollari, ma dall’introduzione dell’euro l’Iraq ha deciso di trattare anche con questa nuova moneta, fatto questo che lentamente, ma inesorabilmente sta trasformando il mercato internazionale, tanto che se tutti i paesi accettassero questa soluzione, gli Usa potrebbero subire un vero e proprio tracollo dalla portata inimmaginabile.

Le scelte “politiche” dell’Opec hanno anche segnato la storia contemporanea, basti guardare al 1973, allorquando l’Opec decise di non fornire più petrolio ai paesi che avevano sostenuto Israele nella guerra del Kippur contro Egitto e Siria. IL prezzo del petrolio schizzò con un incremento del 70%, per poi mantenersi intorno al 10% dopo cinque mesi di crisi. Di certo la politica “costante” di aumenti del prezzo del petrolio sta determinando fenomeni contrapposti, con riduzione dei consumi e tentativi sempre più consistenti di trovare ulteriori forme energetiche per l’immediato futuro.

Attualmente i paesi che fanno parte dell’Opec sono Algeria, Angola, Gabon, Libia, Nigeria, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Ecuador, Venezuela, A questi si contrappongono da sempre sei grandi paesi produttori di petrolio ma non aderenti all’organizzazione, Canada, Messico, Usa, Oman, Russia, Kazakistan e Norvegia.

Di certo il futuro del mercato del petrolio oggi è sempre più legato anche all’estrazione e consumo di gas naturale e a tutte quelle ulteriori fonti energetiche per le quali tutti gli stati stanno avanzando ricerche e sperimentazioni sempre più concrete.

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