1200 volontari hanno giurato davanti al Capo dell’Esercito

di Redazione

 CAPUA. Con il cuore pieno di dolore per la strage della vicina Castel Volturno, avvenuta la settimana scorsa per mano di una camorra sanguinaria, venerdì mattina si è svolta la cerimonia di giuramento alla Patria ed alle sue Istituzioni per 1.200 volontari in ferma prefissata ad un anno del 3° blocco 2008.

La cerimonia, svoltasi nello spiazzale dedicato al caporal maggiore Gerardo Antonucci (caduto in Bosnia nel 1996, di cui erano presenti i genitori), ha avuto un ospite d’eccezione: il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Fabrizio Castagnetti, giunto qualche minuto prima a bordo di un elicottero dell’Aviazione della Forza Armata. Moltissime le autorità militari, civili e religiose presenti alla manifestazione, ma vogliamo ricordare, uno per tutti, il nostro concittadino, onorevole Gianfranco Paglia, maggiore dell’Esercito, componente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.

l'onorevole Paglia (a sin.) con al fianco il nostro collaboratore Nunzio De PintoVolontari del 3° blocco 2008, nella formula del giuramento appena prestato – ha affermato Castagnetti nel corso del suo intervento, molto atteso – risiede l’essenza del vincolo che avete assunto: essere prima di ogni altra cosa, servitori dello Stato e della comunità che esso rappresenta. È una scelta difficile – ha sottolineato ai 1.200 nuovi militari – che richiede la piena condivisione di valori e principi etici: spirito di sacrificio, lealtà, dignità, coraggio, onestà e disciplina, saranno d’ora in avanti elementi guida delle vostre decisioni ed azioni. Vivere questi valori – ha tenuto a precisare Castagnetti in una società dove questi valori sono sempre meno presenti – richiederà anche di adempiere con disciplina ed onore i doveri propri del nostro stato, quello militare, sacrificando sovente esigenza personali a favore di esigenza operative e dell’intera collettività nazionale”.

i genitori di AntonucciProseguendo nella sua allocuzione, il numero uno dell’Esercito ha ricordato come “oggi, mentre vi parlo, più di 9.000 soldati dell’Esercito sono impiegati in diverse operazioni in Patria e all’estero, dai Balcani al Ciad, da Baghdad al Libano e all’Afghanistan. Essi agiscono spesso in condizioni operative difficili, affrontano sfide rischiose, accettano compiti che li renderanno soldati più esperti e uomini e donne fieri ed orgogliosi di servire in armi la nostra Patria”.

Prima del Generale Castagnetti era intervenuto il Generale di Divisione Antonio De Vita, comandante del R.U.A. (Raggruppamento Unità Addestrative) dal quale dipendono tutte i Reggimenti Addestramento Volontari, il quale ha sottolineato che “ieri come oggi e sicuramente domani noi militari ci saremo anche per riaffermare con tutte le nostre forze, il nostro credo nelle libere istituzioni, così come è stato con i nostri predecessori. Il futuro di una Nazione – ha sottolineato De Vita – si costruisce anche sulle radici solide del passato e sulle tradizioni, prendendo ad esempio tanti soldati che ci hanno preceduto sulla strada del dovere e sino all’estremo sacrificio”.

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